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Piccoloblù festeggia un anno di goti, cucina e view In evidenza

Un anno di prodotti a chilometro zero, cucina tradizionale, vini frutto di agricolture eroiche e passione, buona musica e tanto divertimento.

Il Piccoloblù di Campiglia, ristoro per camminatori e area per il relax delle famiglie, festeggia domenica 3 giugno il primo compleanno della nuova gestione con una giornata speciale.


Nel pomeriggio, infatti, si esibiranno sul palco all'aperto le tre ragazze di Blue Jane Acoustic e si svolgerà, tra una canzone e l'altra, la degustazione di un vino speciale, riscoperto solo pochi anni fa: il timorasso dei Colli Tortonesi, raccontato come meglio non si potrebbe da Gianfranco Quiligotti della cantina La Vecchia Posta di Avolasca e da Walter Massa, dei Vigneti Massa e massimo punto di riferimento sulla storia e le caratteristiche del vitigno. Musica e vino, accompagnati dagli assaggi della cucina di Michele e Stella, come da un anno a questa parte.

La Produzione del Timorasso:
Il vitigno a bacca bianca Timorasso è autoctono nel comprensorio tortonese. In tale area è coltivato dal Medioevo e se ne hanno notizie già dalla prima enciclopedia agraria redatta nel XIV secolo dal bolognese Pier de Crescenzi. L'ampelografia descritta dallo stesso autore non lascia praticamente dubbi sull'originalità del vitigno. La sua diffusione ha riguardato soprattutto la parte medio alta delle principali valli tortonesi; da est verso ovest la Val Curone, la Val Grue e la valle Ossona. Contemporaneamente se ne allarga la coltivazione anche in Val Borbera, nel Novese e in Oltrepò pavese.


Nel corso dei secoli conferma le proprie attitudini tanto da divenire il più importante vitigno bianco piemontese relativamente alla superficie e alle quantità prodotte. Esistono infatti, a riprova di ciò, presso l'archivio di stato a Torino, i documenti che, nel periodo compreso fra le due guerre, testimoniano gli acquisti di prodotto giovane e semilavorato che i sensali promuovevano verso l'Europa del nord e che chiamavano "torbolino".

Nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, in concomitanza del "boom" economico e lo spopolamento delle aree più difficili delle zone agricole, inizia un declino in termini di superficie coltivata. Tale contrazione prosegue fino al penultimo decennio del secolo scorso quando un gruppo di giovani vignaioli tortonesi, capeggiati da Walter Massa di Monleale, ne riscopre l'antica tradizione e intraprende la strada del rilancio.

Blue Jane Acoustic
Dietro il nome di Blue Jane Acoustic si cela un trio di ragazze: Giulia Perazzo alla chitarra, Marta Abruzzese al basso e Sonia Isabel alla voce. Questo progetto, nato recentemente, ha già avuto modo di farsi conoscere dal vivo in vari contesti quali Festival del Country, Sarzana Jazz&Blues, Hard rock cafè di Firenze attraverso un repertorio folk con sconfinamenti nel pop, country, blues, classic rock e nell' r&b. Presto si esibiranno nel contesto del Festival Irlandese a Genova e Torino.


Si tratta di un trio di ragazze, che si è formato per passione recentemente e con la volontà di fare cover di grandi classici in versione acustica includendo brani moderni ed esplorando vari stili. Il gruppo sta inoltre presentando i primi inediti che fanno parte di un progetto molto ampio che in un breve futuro verrà completato. Il nome Blue Jane, un tributo a Jane Austen, vuole essere rappresentativo di una forza originale tutta al femminile che si propone con energico intrattenimento. Non mancano note di introspezione e volontà di comunicare verità condivisibili, raccontarsi attraverso storie scritte in musica per condividere emozioni e divertimento con chi ascolta.

Per maggiori informazioni: https://www.youtube.com/watch?v=S0uUvoSPHBE

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