Questa mattina in Sala Dante Maurizio Landini (segreteria nazionale CGIL) ha incontrato i lavoratori della funzione pubblica. “In questi anni abbiamo attraversato momenti in cui quasi dovevamo vergognarci nel dire che siamo lavoratori del pubblico - ha dichiarato Lara Ghiglione (segretaria camera del lavoro della Spezia) all’apertura dell’assemblea - perché questo settore era visto come qualcosa di malato, sbagliato. Tutto questo ha giustificato in qualche modo il depotenziamento del lavoro e l’attacco al contratto collettivo nazionale, siamo stati 9 anni senza di esso e sembrava la normalità. Come organizzazione sindacale non ci siamo mai rassegnati. L’incipit di questa deriva è stata la legge Brunetta, alla quale la CGIL non si è mai arresa e che rispetto alla sua stesura originaria è stata fortemente indebolita”.
La segreteria ha proseguito nel suo intervento elencando le battaglie portate avanti dalla CGIL, come quella contro il Jobs Act, il referendum per l’abrogazione dei Voucher toccando anche la recente notizia sugli appalti nella sanità spezzina: “In questi giorni avete visto cosa sta accadendo negli appalti della sanità. Abbiamo paura che ci saranno ripercussioni sui cittadini e sui lavoratori”.
Dopo alcune domande del pubblico presente relative a diverse problematiche legate alla propria situazione lavorativa nel settore pubblico, ha preso la parola l’ex leader della FIOM ed oggi in segreteria nazionale della CGIL Maurizio Landini: “Se chiedete ad un giovane quale parola associa a “lavoro” vi risponderà “precarietà”. Oggi la condizione di precarietà nel lavoro è diventata una condizione di insicurezza e di paura. Quando tra le persone che lavorano per vivere quello che prevale non è la solidarietà ma la paura e la competizione è evidente che questo indebolisce non solo la condizione del sindacato ma anche l’idea di un possibile cambiamento".
"Il sistema degli appalti oggi riguarda i servizi industriali, il commercio, la sanità ed il servizio pubblico in un’ottica dei riduzione dei costi, non dell’efficacia del servizio. Nel settore privato abbiamo avuto l’attacco all’esistenza stessa dei contratti nazionali di lavoro. Quello che è passato anche nelle imprese è che la competizione la giochi se riduci i diritti di quelli che lavorano non se investi sulla formazione, o ti adatti a quello che l’impresa ti pone oppure puoi fare senza. Se quello che mi dà il lavoro mi dice “Se non accetti questa condizione ce ne sono altri 10 fuori che farebbero il tuo lavoro a meno” è evidente che questo elemento incattivisce alla lunga le persone"
"I governi che hanno fatto le peggiori cose sul piano dei diritti sociali e del lavoro - prosegue Maurizio Landini - sono quelli che si richiamavano all’Internazionale Socialista. Non era mai avvenuto come in questi anni che si facessero tante leggi sul lavoro senza un confronto con i sindacati”.
L’ex segretario della FIOM si lascia andare anche ad una breve analisi sulle recenti elezioni politiche: “Nel 2008 ci sono state le elezioni con il centrodestra che aveva preso 17 milioni di voti mentre il centrosinistra ne aveva presi 12 milioni, a distanza di 10 anni il PD ha dimezzato i voti, Berlusconi da 13 milioni è passato a 4 e dentro il centrodestra la Lega ha 5 milioni di voti e il numero di persone che vanno a votare si è ridotto”.
Si parla di una politica assente e di un mondo del lavoro in continua evoluzione ma anche degli errori che la CGIL ha fatto in questi anni ed è proprio Maurizio Landini ad elencarne alcuni: “Avremmo dovuto opporci con maggior forza a ciò che era dentro la lettera a Monti, è una ferita ancora aperta con le persone. Se pensiamo anche alla logica che c’era dietro a quella lettera noi cosa abbiamo contrapposto?".