Abbiamo provato a ricostruire il fatto, secondo le informazioni in nostro possesso.
Di certo si sa che Gianfranco Bianchi aveva ricevuto tutte le deleghe da parte del Presidente di Discover Ettore Antonelli (al momento in vacanza per alcuni giorni) e questa mattina avrebbe dovuto partecipare alla riunione in Autorità Portuale sull’affidamento provvisorio dei servizi crocieristici, in qualità di facente funzioni di Antonelli. Ma così non è stato: l’ex Presidente della Camera di Commercio ha infatti e inaspettatamente rassegnato le sue dimissioni, dopo quelle del consigliere Matellini.
Che cosa ha potuto scatenare questo inatteso terremoto all’interno della governance del consorzio? Pare che nella mattinata odierna una mail inviata dalla segreteria di Discover abbia informato i membri del consiglio di amministrazione, nonché l’ignaro Gianfranco Bianchi, circa la presentazione di un ricorso al Tar contro Costa.
Ma allora, se non Bianchi che faceva le veci del presidente Antonelli, chi ha autorizzato un’azione legale all’interno di Discover, tale da esautorare di fatto lo stesso Bianchi del suo ruolo e delle sue deleghe? Di certo l’unica persona che poteva esercitare un tale arbitrio era il presidente Antonelli, che non siamo riusciti a raggiungere telefonicamente e che dalla sua vacanza avrebbe dovuto frettolosamente avocare a sé le deleghe date a Bianchi, autorizzando il ricorso.
Sorge poi un’altra questione ancor più rilevante, dal momento che il presidente Antonelli, da noi precedentemente sentito, aveva affermato con grande senso di responsabilità che la priorità assoluta del consorzio era di garantire la continuità occupazionale prevista dalla clausola di salvaguardia del bando, nonché la continuità del servizio stesso. Tutti elementi che un gruppo leader internazionale come Costa-Carnival è in grado di garantire e ha garantito nella sua proposta. Chi garantirebbe invece la continuità occupazionale e del servizio, se questa delicata fase transitoria fosse bloccata da un ricorso presentato dal consorzio Discover
Il consorzio è composto per la maggioranza da associazioni di categoria che hanno l’unico legittimo interesse di tutelare i propri associati e l’interesse del territorio. L’unico socio puramente privato risulta essere “La Spezia Cruise Facility”, società a sua volta partecipata dall’agenzia marittima di Giorgia Bucchioni, figlia dell’ex presidente dell’Autorità Portuale Giorgio Bucchioni, e che vede anche una quota di partecipazione di Royal Caribbean.
Proprio questa partecipazione societaria ha portato alle recenti dimissioni di Giorgia Bucchioni dal cda di Discover per un possibile conflitto di interessi in vista dell’aggiudicazione della gara, che i bookmakers della vigilia davano già vinta da Discover. La storia poi, come è noto, è andata diversamente: Costa ha ottenuto l’affidamento del servizio e ora si apprende del ricorso al Tar di Discover.
Restano però aperte le succitate questioni di metodo e di merito: dalla volontà di quale soggetto scaturisce il ricorso? Ma soprattutto qual è il ritorno per il territorio nel rischiare di paralizzare un servizio tanto strategico e importante, disincentivando al contempo possibili investimenti di un grande gruppo alla Spezia? Un paio di risposte da parte di istituzioni e privati coinvolti in questa partita che interessa il nostro territorio sarebbero certamente gradite.
