Chiuso l’accordo con Cassa Deposito e Prestiti sulla storica proprietà, entro fine 2019 i sarzanesi diventeranno proprietari e fruitori di uno dei Parchi storici più belli della Liguria, completamente ristrutturato ed illuminato, un qualificante intervento tanto atteso e ora realtà. In importante aggiunta al Parco, il Comune diventerà proprietario anche degli edifici dell’ex Limonaia e della Casa del Custode, siti all’interno della proprietà e anch’essi riqualificati, e di un parcheggio pubblico limitrofo di circa 1.000 mq.
Ne hanno parlato in conferenza stampa il Sindaco Alessio Cavarra, l’Assessore Massimo Baudone ed i tecnici comunali Mugnaini (dirigente ufficio tecnico) e Amodio (capo settore urbanistica): “Villa Ollandini – sottolinea il Sindaco – anche vista la complessità burocratica, rientrava tra quelle pratiche abbandonate al proprio destino da tutte le amministrazioni precedenti. Noi, caparbiamente, abbiamo deciso di riprenderla in mano e oggi, senza timore di smentita, possiamo affermare che entro il 2019 i sarzanesi diventeranno proprietari del meraviglioso parco, riportato alla sua giusta bellezza e fruibilità”.
Ancora un paio di settimane in attesa del Consiglio comunale che approverà la delibera per l’adozione definitiva del progetto, il tutto passerà poi in Regione e, una volta ottenuto il via libera, CDDPP avrà sei mesi a disposizione per cedere e ristrutturare il parco e l’ex limonaia, per un costo complessivo di 165.000 euro. Il successivo intervento poi riguarderà la Casa del Custode dove sono necessarie e previste importanti opere strutturali (una spesa presunta di circa 250.000 euro) visto la destinazione pubblica. Il tutto a carico della Proprietà ed a scomputo degli oneri di urbanizzazione (circa 160.000 euro) dovuti nel cambio della destinazione d’uso dell’area.
Nel 2014 l’Amministrazione Cavarra aveva sottoscritto un protocollo d’intesa con CDDPP – Immobiliare, proprietaria del manufatto storico, con l’obiettivo di acquisire il parco ristrutturato ed i relativi fabbricati da destinarsi a funzione pubblica. Di contro CDDPP – Immobiliare avrebbe potuto avviare il progetto di ristrutturazione a fini principalmente residenziali di Villa Ollandini e dei fabbricati annessi (ex Sert), compreso l’inserimento di un’azienda agricola a suo tempo già presente sull’area.
“Abbiamo lavorato molto in stretta collaborazione con CDDPP – immobiliare – spiega l’Assessore Baudone – affinchè il progetto rispettasse e tutelasse tutte le caratteristiche storiche ed architettoniche dell’intero compendio immobiliare. Oggi possiamo asserire di avere recuperato e, a breve, consegnato alla città uno spazio straordinario che accrescerà la sua attrattiva e bellezza”.
Nel dettaglio l’intervento prevede: il recupero e la cessione, a titolo gratuito, al Comune del giardino storico di circa 15.000 mq e dei fabbricati esistenti (di complessivi 600 mq), oltre alla realizzazione di un parcheggio pubblico per circa 1.000 mq mentre, per la parte privata; il recupero dell’originale funzione residenziale della storica Villa e dei fabbricati connessi, anche attraverso la rimodulazione delle superfici ed il recupero dei volumi esistenti, quali il sottotetto della villa, e la realizzazione di un’azienda agricola, con la doppia finalità di riqualificare, mantenere e auto-sostenere una rilevante porzione di area (circa 2,3 ettari) e di incentivare la crescita di attività produttive nel campo della produzione agricola sul territorio comunale.
Sono venute meno dal progetto originale le costruzioni di due edifici nuovi aggiunti, ora è solo riutilizzo degli edifici già presenti.
“Stiamo chiudendo il cerchio di questa procedura avviata nella legislatura, una scommessa difficile perché l’iter procedurale ed amministrativo è stato lungo e complesso, ma con soddisfazione abbiamo messo la parola fine sul degrado e vandalismo di un’area chiusa da 30 anni e forse più – conclude Baudone – consegnando questo spazio meraviglioso, posto a poche decine di metri dal centro storico, alla comunità che se ne approprierà in breve e consentendoci anche di rifinire la pista ciclopedonale del canale lunense al proprio interno”.