L’uomo, rimasto vedovo cinque anni fa, aveva conosciuto la straniera, che gli era stata presentata da un amico comune, e da ciò era scaturita una breve frequentazione. Successivamente il rapporto si era evoluto in una corrispondenza meramente telefonica attraverso la quale la donna vessava l’uomo con continue richieste di denaro millantando uno stato di bisogno in realtà non esistente poiché era sposata con un cittadino italiano, risultato del tutto estraneo alla vicenda, che curava il suo mantenimento.
Carpendo la fiducia dell’anziano, la donna è riuscita a farsi pagare gli studi universitari della figlia, che l’uomo ha sempre ritenuto essere convivente con la madre invece è risultata residente a Cuba e mai venuta in Italia. Così come mai sono stati effettuati gli studi.
Nel corso delle intercettazioni, gli investigatori del Commissariato di Sarzana hanno ascoltato conversazioni telefoniche in cui la cubana simulava la voce della figlia utilizzando un numero differente per diversificare le continue richieste di denaro che ammontavano a quasi 3500 euro al mese. Dalle movimentazioni bancarie è risultato che solo nell’ultimo anno l’uomo ha versato 40000 euro alla cubana vivendo ormai in condizioni di forte disagio.