La campagna di scavo condotta dall'Università di Pisa nel sito archeologico di Luni, nell'ambito del “Progetto Luni, la città della Luna”, ha permesso di riportare alla luce due domus.
Simonetta Menchelli, docente di Topografia antica ed Archeologia subacquea dell’Università di Pisa, che ha condotto le ricerche, spiega, sul sito internet della stessa Università: “La domus meridionale aveva le pareti affrescate, come documentano numerosi frammenti di intonaco rosso e alcuni ambienti pavimentati con mosaici geometrici e vegetali a tralci di vite. Quella settentrionale ha subito profonde ristrutturazioni nel IV e V secolo, la costruzione poi di una grande vasca evidenzia con tutta probabilità che nella casa venne installata una fullonica, cioè un impianto per la lavorazione e lavaggio dei tessuti. Entrambi gli edifici, sino a quando non furono abbandonati, fra il VII e l’inizio VIII secolo d.C., furono al centro di numerosi scambi e ricevettero merci di importazione mediterranea come vasellame e vino, olio e salse di pesce da varie regioni italiche, dalla Gallia, dalla Penisola iberica, dall’Africa settentrionale, dall’Asia minore, dalla Siria e dalla Palestina”.
Quella da poco conclusa è la terza campagna di scavi condotta dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa a Luni nel quartiere di Porta Marina.
Il progetto, frutto della collaborazione tra l’Ateneo di Pisa, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Sistema museale di Luni e il Comune di Luni, ha visto anche la partecipazione, oltre che di studenti dell'Università, anche di 24 ragazzi dell’Istituto Parentucelli Arzèlà di Sarzana e del Liceo Costa della Spezia, nell’ambito di un progetto di alternanza-scuola lavoro.
(Fonte e foto: unipi.it)