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L'architetto Di Negro si è tolto la vita, poi soldi e pistola sono stati sottratti (video) In evidenza

La svolta dall'autopsia, poi il ritrovamento dell'arma. La ricostruzione dell'accaduto fatta dagli inquirenti.

Un caso, un giallo balzato sulla cronaca nazionale, che è stato risolto nel giro di due giorni ma che avrebbe potuto, forse, avere soluzione anche prima, evitando microfoni e telecamere di tutta Italia puntate su quella che si è rivelata essere una tragedia personale.

La soluzione, dicevamo, forse sarebbe potuta arrivare prima se la scena non fosse stata alterata.

I due ragazzi che hanno ritrovato il corpo dell'architetto ed hanno chiamato i soccorsi nel tentativo di aiutarlo, hanno infatti, però, anche rubato i soldi dell'uomo e, soprattutto, almeno in chiave investigativa, sottratto l'arma con la quale si era sparato.
I giovani, uno italiano (G.E.) ed uno belga (R.B.), 18enni, entrambi senza fissa dimora, hanno infatti preso il revolver 38 special , di proprietà del padre della vittima, e lo hanno prima nascosto nelle vicinanze della zona della tragedia, poi ripreso e occultato nei pressi della casa dove attualmente dormivano. Questo, però, è stato chiarito solo la scorsa notte, grazie alle indagini degli inquirenti che non hanno mai perso di vista i due ragazzi. Qualcosa, infatti, non tornava.

Il gesto che hanno compiuto ora costa loro le accuse di simulazione di reato, furto aggravato e porto abusivo di arma.

Agli inquirenti, invece, il gesto è costato indagini molto più complesse, proprio a causa della scena alterata.
La presenza a fianco al cadavere dell'arma che, ricordiamo è di proprietà del padre della vittima, avrebbe infatti potuto indirizzare sin dal ritrovamento le indagini verso il suicidio.

L'assenza dell'arma, invece, insieme alla ferita alla testa, ha lasciato apertissime tutte le ipotesi sino a ieri sera ma, inutile nasconderlo, e prova ne è la risonanza nazionale, almeno tra la gente la versione più accreditata era quella dell'omicidio.

Versione, però, che ha vacillato dopo il risultato dell'autopsia che ha cambiato molte carte in tavola rivelando che la morte era stata causata da un colpo di pistola sparato in bocca. Le ferite alla testa, quindi, non erano la conseguenza di un colpo violento inferto da qualcuno, ma della defragrazione del proiettile.

Restava, però da chiarire ancora il giallo della mancata presenza sulla scena della tragedia della pistola. Doveva essere lì, se l'uomo si era realmente suicidato. Oppure qualcuno doveva averla sottratta.

Così è stato, a rubare la pistola sono stati i due giovani che hanno ritrovato il corpo.

 

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