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La rivalsa del piacere delle buone tradizioni in una "Sarzana da ascoltare" (foto) In evidenza

di Luca Manfredini - Potremmo chiamarla semplicemente la rivincita degli Hipster, il ritorno cioè alle lunghe barbe (solo apparentemente incolte) ed ai baffoni eccentrici, orgogliosamente portati, oppure il piacere di coccolarsi e di lasciarsi coccolare da mani sapienti, in locali complici e portati abilmente all'onor di cronaca e alla mondanità.


Rimane il fatto che, "Professionisti barbuti" che si giocano con sapere, ampliando la già ampia offerta attrattiva della città, creano un bisogno aggiunto, uno stile nuovo.
Barba & capelli con sottofondo musicale dal vivo mentre passeggi per le vie notturne di un'accogliente Sarzana e, improvvisamente, ti sale impellente la necessità di raderti o acconciare i capelli.
Il tutto mentre ascolti un'indiavolata coppia blues o un rifinito violino, un flauto traverso o un'armonica, suonati con maestria dai musicisti sull'uscio dei locali diventati vetrina pubblica, dove tutti curiosano e fotografano.
Tra il popolo girano già leggende metropolitane di turisti pelati che si sono affidati alle sicure mani dei "Barbudos" per lucidare il cranio o rifilare la barba, solo per il piacere di farlo in un locale storico, pieno di piastrelle in ceramica illustrate dal pittore Triglia, come pure di ragazze che non hanno resistito ai colori sgargianti proposti, accessoriati però dal richiamo blues organizzato dal barbuto in Harley Davidson, e Sarzana si impreziosisce.

"Gas & Harpo", eccelsi blues men locali, sono stati lì apposta per pubblicizzare il noto barbuto del luogo, Isoppo, che ti accoglie nel Kult Parrucchieri & Barber Shop di via Bertoloni aperto sino a notte, mentre il blues intasa la via.
Altri due noti barbuti ti ospitano poco lontano nelle vie storiche, nell'Antica Barberia in via Castruccio, dove Giorgio e Gianni lavorano indefessi sino alla 24 accogliendo i clienti con sofisticate note jazz o con il violino dal vivo di Matteo Rovinalti.

Concomitanza di intenti ed eventi e non una gara, un nuovo modo di proporsi per trasformare una prassi a volte noiosa in una emozione: non è poco in un periodo di crisi sottolineato dal dilagare di acconciatori stranieri a basso costo.

Un distinguo necessario ed un "giocare" di tutto rispetto per una città da ascoltare, da vivere, da assaporare, pronta per le nuove incalzanti sfide.
Passeggiare per Sarzana senza alcun programma definito, quindi, solo curiosi di scoprire ciò che farà incuriosire e soddisfare le proprie aspettative.
Una città ridondante di eventi, ufficiali e non, accoglie “piaciona” i turisti e li accompagna mano nella mano lungo le sue vie storiche, tra locali e luci, cibo e musica, cocktail colorati e persone immerse in un chiacchiericcio costante che tutto pervade.

Facile seguire i banchi della Fiera dell'Antiquariato lasciandosi lentamente trasportare dal serpente creato dai tanti curiosi, fermarsi a cenare in un locale o nella pubblica piazza in "Sarzana a Tavola", trasformarsi in critici d'arte valutando le opere in evoluzione degli artisti della Calandriniana, perdersi nell'atmosfera di palazzo Picedi e della mostra evento "Zura Zura", sedersi ad ascoltare "Laboratorio De Andrè" nell'omonima piazza a Faber dedicata o gustare nella "Butega d' Sarzana" la birra nostrana o lasciarsi ammaliare dal profumo Lunae, simbolo della città.

Un tourbillon rapido e frenetico di idee e attività che invoglia a ritornare con curiosità.

Agli eventi ufficiali si aggiungono, in rapida successione, le iniziative private dei commercianti, tese a pubblicizzare il proprio negozio o la propria strada, via Bertoloni, spesso usata immeritatamente solo per passaggio, che viene impreziosita da lanterne e, percorrendola, vieni distratto dalla musica, ingolosito dal banchetto della sangria o attratto dalla presentazione in strada di un nuovo libro.
Poco metri più lontano un altro "Duo blues" dal vivo suona per un ristoratore, "Il Cantinone", dispensando generosi accordi di chitarra e armonica sugli ignari passanti e, più in là ancora, spettacoli di burattini e saltimbanchi itineranti.

La Soffitta è finita e ora si compensa con la mostra di Hélène de Beauvoir, in attesa del Festival della Mente e del dissacrante Festival della Mentina.
Una bella Sarzana gustata e da gustare a lungo, da ascoltare attenti, da scoprire nella sua capacità di soddisfare tutti i palati e tutte le necessità.

 

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