È dal lontano 2005 che esiste un progetto di costruzione riguardante un parcheggio sotterraneo nel cuore del centro storico sarzanese, di fronte alla Cittadella (Fortezza Firmafede) sul retro del teatro degli Impavidi, nel terreno di pertinenza della Parrocchia di S.Maria Assunta.
Il terreno in questione, cinto da vecchie mura, è da sempre un campetto da pallone per i ragazzi frequentatori della parrocchia, un campetto in cui generazioni di sarzanesi sono cresciuti, mai a sufficienza curato ma parte integrante della gioventù di molti.
Il primo progetto presentato prevedeva la costruzione di circa 60 box privati sotterranei, la costruzione di un "locale pompe antincendio" per il teatro ed il ripristino di un sovrastante nuovo campetto sintetico compreso di spogliatoi e docce per i bambini, mentre i nuovi posti auto creati erano destinati a residenti o a professionisti, commercianti o artigiani gestori di un'attività nel centro storico.
Progetto da sempre osteggiato da molti (in testa l'Associazione "Italia Nostra") che ha portato anche ad una raccolta firme di circa 400 cittadini, motivata da richiesta di tutela paesaggistica e archeologica.
I primi sondaggi fatti mettono in luce opere murarie precedenti e impongono un vincolo sull'area.
Nel 2012 il Comune aggiorna il progetto e lo invia alla Soprintendenza dichiarando la volontà di iniziare i lavori, il funzionario ne prescrive l'assistenza archeologica, ribadita poi nel 2016 ad inizio lavori effettuati dalla Musetti s.r.l.
Durante i primi scavi per i box emergono immediatamente nuove testimonianze e viene imposto il blocco lavori per iniziare un approfondito scavo geologico.
Scavo durato un lungo anno, sino a fine giugno 2017, data di riinizio lavori per la costruzione del progetto ora "modificato".
Viene abbandonato infatti il parcheggio sotterraneo a favore di un "parcheggio coperto sopraterra" che non interferisca con gli strati archeologici trovati, con la stessa destinazione d'uso.
Reperti storici di poco valore quindi che resteranno sotto il parcheggio, una soletta li manterrà interrati ma protetti e piccole botole li renderanno agibili per eventuali controlli visivi effettuati dagli esperti.
Lo scavo archeologico lungo un anno è stato effettuato da Ivo Tiscornia, Luca Parodi, Cristina Otera dell'èquipe archeologica (ditta Viarengo e Tiscornia) e collaboratori che, giovedi 3 agosto, hanno rendicontato alla presenza del soprintendente della Liguria, il dottore Vincenzo Tine' e Neva Chiarenza, presso la sede dell'Associazione Niccolò V.
"L'archeologia preventiva si occupa della realizzazione di scavi stratigrafici urbani, extraurbani e di emergenza. La metodologia e la strumentazione applicata durante gli scavi archeologici consentono di avere tempi di realizzazione brevi, mantenendo alta la qualità scientifica dei dati prodotti. L'archeologia urbana spesso comporta l'esecuzione di scavi di emergenza, nati in conseguenza di lavori, pubblici o privati, che necessitano di escavazioni. Anche nel caso di scavi archeologici di emergenza il metodo attuato è quello stratigrafico, mentre le strategie di intervento possono essere influenzate da situazioni logistiche ed ambientali dovute al cantiere".
Le ricerche hanno interessato tutta l'estensione del campo, diviso preventivamente in aree ben distinte, ed i relatori hanno illustrato tutte le fasi dello scavo, i metodi di rilievo, di raccolta dati e tutto ciò che ha portato a conclusioni ed alla stesura di una memoria storica della zona (divisa in 7 periodi principali) e, quindi, di Sarzana stessa.
La zona in questione è stata occupata da abitazioni sin dal XIII secolo, i resti di alcuni muri rasati in antico quasi sino alle fondazioni, ed in alcuni casi asportati totalmente, sono a testimonianza di ripetute demolizioni e ricostruzioni a seconda dei diversi usi, delle diverse necessità storiche e delle visioni urbanistiche in continua evoluzione.
Questo sino ad arrivare alla loro definitiva demolizione (nel corso del XV secolo) per fare spazio all'orto del Convento Domenicano, distrutto poi a sua volta per la costruzione del teatro.
Ora le vecchie mura riesumate, insieme al pozzo a bilancere di epoca più recente, dopo studi, foto e catalogazioni sono di nuovo sepolte, seppure non intaccate, e tutto il materiale registrato consentirà ulteriori studi specifici.
L'area racconta agli studiosi una storia ricca e interessante ("L'importanza di documentare") ma non tale da motivare una sua valorizzazione fissa.
Assenti alla conferenza il Sindaco Alessio Cavarra e l'Assessore Nicola Caprioni, precedentemente annunciati, presente l'architetto GianFranco Damiano di "Italia Nostra" e risulta al momento "disperso" il nuovo campetto sintetico che doveva sostituire il preesistente nel primo progetto di "Box sotterranei".