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Giro d’Italia in vespa: Andrea Fucile racconta alla Spezia Girovagabondo (Foto) In evidenza

Di Dayla Villani - Partendo da Calopezzati (Cosenza), il 32enne calabrese Andrea Fucile dopo aver viaggiato tanto presenta il suo libro di cultura e viaggi in giro per l’Italia in vespa, facendo tappa anche alla Spezia.


Al Resilience Café Andrea racconta la sua avventura di 147.000 km attraverso 4 continenti e 58 nazioni, con tenda e zaino in spalla.

Laureato in scienze della comunicazione, mai uscito dall’Italia fino all’età di 23 anni, Andrea Fucile inizia il suo viaggio attraverso nuove culture dopo un viaggio-studio di due anni in Scozia, nell’unico college d’inglese gratuito. Da li è iniziato il suo giro vagabondare nel mondo: 4000 km di autostop, 3220 km in bicicletta, 2500km el Salvador-Panama, 1500km Polonia – Romania e tanti i km a piedi e in autobus ospitato tramite il couchsurfing.


“Da piccolo mi piacevano i documentari ma non ero mai uscito dall’Italia fino all’età di 23 anni. Un giorno ho deciso di prendere per la prima volta un aereo ed andare a studiare inglese in Scozia, non conoscendo una parola d’inglese. All’inizio è stato difficile ma ci si abitua. Da li sono stato ispirato e non mi sono più fermato. Sono andato prima in Spagna per nove mesi e poi due anni in Australia a lavorare prima con un giornale italiano e poi come aiutante cuoco in una base militare, in mezzo al deserto per conoscere la cultura aborigena. I due anni in Australia mi hanno permesso di mettere soldi da parte e viaggiare poi 22 mesi di viaggi consecutivi: 1 mese in Nuova Zelanda, 8 mesi in Asia, 6 in Sud America, 6 in Centro America, 1 negli Stati Uniti”.

girovagabondoE Girovagabondo, da dove nasce l’idea? Come mai hai deciso di autoprodurlo?

“Ad ogni viaggio ho sempre appuntato ogni cosa e raccolto le mie foto nel mio blog andrew the roller. E questo mi ha permesso di scrivere Girovagabondo in cinque mesi e mezzo. Ho deciso di presentare il mio libro girando l’Italia in vespa per conoscere l’altra faccia del nostro Paese, quella fatta di volti di persone, di colori e sapori. Non mi interessano tanto le vendite del libro quanto piuttosto raccontare la mia storia. Mi interessa che la gente mi ascolti. Anche per questo ho deciso di auto produrlo, senza l’appoggio di nessuna casa editrice, e di promuoverlo da solo pur con tante difficoltà. Anche la foto della copertina richiama un momento di vita reale, mentre percorrevo in autostop la frontiera tra Costarica e Panama”.

Tanti anche gli episodi singolari:dal viaggio di 56 giorni in bicicletta Torino – Istanbul trovandosi nel pieno di un golpe, all’assalto in Costa Rica, al carcere nella Repubblica Domenicana. Ma quali sono stati i momenti quelli umani e indimenticabili?

“Sicuramente i paesi più poveri sono quelli che mi hanno colpito in generale, partendo per esempio da Haiti. Non mi scorderò mai però due episodi: il volontariato a Calcutta di una settimana; tre giorni in una tendopoli con 1500 persone alla frontiera tra Grecia e Macedonia, la prima chiusa per i migranti, e dove ho avuto l’opportunità di conoscere le famiglie siriane che mi hanno ospitato, dandomi qualsiasi cosa nonostante le difficoltà e le pessime condizioni in cui vivevano. Per non parlare dell’Asia, un paese che evoca spiritualità in ogni dove”.

E ora? Pensi di volerti fermare prima o poi in qualche posto?

“La vita è imprevedibile ma sicuramente, soprattutto adesso che ho fatto molte cose che avrei voluto fare, non vorrei vivere molto lontano dalla mia famiglia. Alla fine viaggiando impari a conoscerti e a capire quali sono le tue priorità e di certo sarei più felice guadagnando 1000 euro ma avendo le persone importanti vicino. Per ora non programmo per più di un anno e penso alle mie presentazioni. Finirò il mio tour in vespa per tutta la costa tirrenica, ho tanti appuntamenti e ad agosto sarò di nuovo in Calabria e settembre in Sicilia. Poi lavorerò al mio nuovo libro, il giro dell’Italia in Vespa, e magari, chissà, riuscirò a lavorare in radio o per qualche programma di viaggi”.

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