Serata in giallo per Fiumaretta, che ieri sera ha ospitato la redazione della nota trasmissione Mediaset Quarto Grado, in onda ogni venerdì sera su Rete 4.
I giornalisti presenti (quasi l'intero gruppo al completo) hanno raccontato innanzitutto come funziona il duro lavoro di approfondimento giornalistico dei casi di cronaca nera e giudiziaria più appassionanti nel panorama nazionale: leggere e capire i documenti è il punto di partenza e lo stile della trasmissione che, di anno in anno, si dimostra un successo, confermato anche dal numeroso pubblico presente ieri sera in piazza Pertini, attento nell’ascoltare il punto di vista degli addetti ai lavori che, da anni, seguono questi fatti, in molti casi etichettabili come dei veri e propri misteri.
Resta, per alcune storie, labile il confine tra diritto di cronaca e mediatizzazione, anche se dal palco rassicurano: “Vogliamo raccontare i fatti e cercare di fornire un’informazione esaustiva, aiutando il pubblico a districarsi fra documenti e materiale che esce direttamente dalle procure e dai tribunali”.
Prima dell’inizio della serata abbiamo rivolto alcune domande al conduttore della trasmissione, il giornalista Gianluigi Nuzzi, saggista e autore di diversi libri d’inchiesta, come Via Crucis e Vaticano Spa.
Il sostituto commissario della Polizia di Stato Rosario Sanarico, nostro concittadino e sommozzatore del CneS, è morto durante le operazioni per il ritrovamento del corpo di Isabella Noventa. C'è speranza di ritrovare il corpo, riscattando così -seppur in parte- il sacrificio di Sanarico? (qui)
Quest’uomo è un eroe civile del nostro paese e senza questi eroi non sarebbe possibile andare da nessuna parte. Non basta una rotonda e una lapide a lui dedicate per ricordare il sacrificio di un uomo come lui, che lascia una moglie ed una famiglia di grande dignità, che ho avuto il piacere e l'onore di ospitare in studio a Quarto Grado.
Purtroppo non credo che ritroveremo mai il corpo della povera Isabella, perché abbiamo a che fare con assassini che sono indifferenti a qualsiasi patire. Non solo penso alla mamma di Isabella, capolavoro di bellezza e di spontaneità, ma anche al dolore di vittime “collaterali”, di persone che hanno sacrificato la vita compiendo il proprio dovere, cercando quel corpo nelle acque del fiume Brenta.
La trasmissione Quarto Grado si spende molto in favore di battaglie contro il femminicidio e lo stalking. In una recente intervista (qui) l’associazione Udi- Unione Donne Italiane, ci ha confermato che alla Spezia aumentano le denunce per i casi di stalking. Come fermare questa tendenza?
In Italia abbiamo una delle normative più all’avanguardia di tutta Europa, purtroppo però la normativa non è al passo con il comune sentire: se chiamo mia zia, che ha 74 anni, lei non sa che se deve cambiare le sue abitudini perché il vicino di casa le dà fastidio con la sua sola presenza, questo è già configurabile come reato e che quindi potrebbe rivolgersi alle autorità ricevendo aiuto. Abbiamo una norma che anticipa il comune sentire, quindi bisogna agire sulla mentalità e per questo ci vuole tempo.
In Liguria aumentano gli uomini che agiscono violenza e che decidono di chiedere aiuto. Questo dato secondo lei è confortante?
Nel momento in cui si fanno norme importanti e se ne parla, con programmi come Quarto Grado o con dibattiti pubblici, si avviano processi di cambiamento e ci possono essere persone che si autodenunciano e si fanno avanti chiedendo aiuto con umiltà ed intelligenza. L’influenza mediatica e l’informazione in questo senso fanno molto bene, proprio per favorire il processo di cambiamento di cui paravo prima.