Lo Spezia in partenza per la lotta per i play off, l’agenda dei mille incontri dei candidati, le continue gare di “lancio del fango” sui social tra gli ultras delle diverse liste, inaugurazioni varie, dibattiti, proclami…
Vi prego: fermiamoci un attimo. Solo un attimo. Per riflettere che ancora oggi si muore di lavoro. Si muore sul lavoro. E’ ancora successo questa mattina a Ceparana, in un cantiere edile.
Il futuro, gli scenari, le prospettive, la visione… tutte cose belle. Ma oggi si muore ancora di lavoro. Si muore sul lavoro.
E allora, candidati tutti, fermatevi un momento e fate che questa ennesima morte non sia vana, non duri lo spazio di qualche giorno di cronaca. Pensate, pensiamo, che si può fare di più.
Le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero. Ma non basta. Serve la consapevolezza di tutti che l’uomo non è “una” risorsa della produzione. E’ “la” risorsa.
Serve la volontà di impegnarci a cambiare le cose, a migliorare le situazioni.
Per lo meno facciamo un attimo di pausa. Un momento di silenzio. E pensiamo. Pensiamo a come fare perché queste cose non accadano più.
Cari candidati tutti, nei vostri comizi, fate e chiedete un momento di silenzio in memoria di questa vittima. Ma soprattutto un silenzio che faccia pensare tutti. Anche voi. Perché non si può morire di lavoro, non si può morire sul lavoro.
Sarà retorica? Forse, ma contro il silenzio e l’oblìo, contro l’assuefazione e la mancanza di turbamento, può servire anche la retorica…