Il Comune, tradendo gli accordi e i protocolli firmati e controfirmati con il Comitato dei cittadini a difesa della Cernaia, sta tagliando i preziosi alberi di Sophora Japonica della Scalinata nel tratto alto, tra via XXVII Marzo e via Dei Colli.
Un atto gravissimo, che viene dopo un percorso lungo ed estenuante in cui un comitato apartitico di cittadini si è assunto l'onere di rappresentare i 2000 cittadini che hanno firmato nel 2010 una petizione contro l’abbattimento di questi alberi, dedicando tempo ed energie alla salvaguardia di alberi storici, vincolati dalle belle arti, patrimonio della Città e bene comune dall’elevato valore economico e ambientale.
Dal tavolo tecnico che, dopo 7 anni di trattative con l'Amministrazione, il Comitato Cernaia ha abbandonato per protesta lo scorso marzo, era emerso comunque l'impegno del Comune a fermare il cantiere che, contravvenendo a un piano di lavoro dettagliatamente concordato tra le parti, già molti danni ha causato nella porzione superiore della Scalinata, non badando alla possibile condanna a morte di tutte le alberature.
L'annuncio degli Assessori Mori e Ruggia, fatto in sede ufficiale e verbalizzato in commissione consiliare, e anche a mezzo stampa, di voler rimettere alla prossima giunta il compito di dirimere il dissidio nato dalle molte contestazioni alle modalità di realizzazione del restauro della scalinata e della revisione/ripristino/collocazione dei sottoservizi, per quanto fosse una chiara ammissione d'impotenza politica al rispetto degli accordi presi, assicurava se non altro l'interruzione di lavori che stavano procedendo in barba a un'annosa vicenda progettuale (condivisa solo “sulla carta”, evidentemente).
Ma le parole non hanno più peso, a quanto pare, nella politica con cui siamo costretti a fare i conti e, poco onorevolmente, si può dire, scrivere e firmare tutto e il contrario di tutto, senza tener fede agli impegni coi cittadini.
Le foto illustrano chiaramente come invece i lavori siano andati avanti, gli alberi abbattuti nonostante si fossero ripresi dopo i ripetuti attentati alle loro radici, le preziose pietre arenarie abbandonate e spezzate, malgrado l'indicazione nel capitolato, del loro “stoccaggio scientifico” e l'assicurazione che la ditta assunta avesse le carte in regola per procedere al restauro di un monumento storico, protetto dalla Soprintendenza, qual è la Scalinata Cernaia.
Per il comitato
Paolo Bracco, Irene Giacché, Mauro Maraschin, Paola Polito, Roberto Venturini