L'istituzione dei parcheggi a pagamento intorno all'ospedale sarzanese, da circa un anno, continua a far parlare di sé e viene criticata da tutti, non ultima dall'Amministrazione che ha sin dall'inizio ribadito la propria contrarietà.
L'accusa è di aver creato/aumentato le difficoltà già pesanti ai malati, ai familiari che accudiscono i malati, ai dipendenti tutti e anche ai volontari delle diverse Associazioni che svolgono gratuitamente una preziosa attività.
Gli stalli adiacenti alla struttura, ora resi a pagamento (pari all'85% di quelli complessivamente disponibili) e dati in concessione dalla ASL ad una Società privata, creano sin dalla loro attivazione un generico caos urbano lungo le strade adiacenti ed una tacita e silente protesta tra gli avventori. Per evitare quella che viene considerata infatti una "iniqua tassa aggiunta" la gente preferisce abbandonare il proprio mezzo in ogni dove, sui marciapiedi e nei parcheggi riservati, creando non pochi problemi ai malati, specialmente a chi ha difficoltà di deambulazione.
I mezzi pubblici di ATC, con le corsie ristrette dal parcheggio selvaggio, non riescono più a passare e sono sottoposti ad un grave problema di sicurezza, sia nei confronti degli automobilisti sia dei pedoni e, come ci spiega Marco Furletti Segretario Uil Trasporti, gli autisti vogliono intraprendere un'azione di forza evitando di passare nella via interna dell'ospedale e spostando il servizio in quella esterna, aumentando loro malgrado il disagio nei confronti degli utenti.
Come categoria, Furletti ha già inviato una comunicazione ufficiale al Sindaco di Sarzana ed al Comandante della Municipale, dove si chiede di intervenire affinchè vengano meno i rischi cui è sottoposto il personale ATC.
Lo scopo iniziale con cui si giustificava il progetto, ambito e promesso dalla stessa ASL, per ora è venuto meno: "Messa in sicurezza della viabilità interna, manutenzione delle aree di sosta e del manto stradale, pulizia e cura delle aree e un efficace sistema di videosorveglianza ancora non hanno dato risultati.
Un risultato invece ottenuto è questa ennesima protesta ed un rischio "guerra tra poveri" in fase di crescita.
La penalizzazione infatti riguarda soprattutto il personale medico ed infermieristico e specialmente quello dell'indotto che, oltre a subire contratti "bassi" ed essere sempre più oberato per i continui tagli cui è sottoposto, ora riduce ulteriormente il proprio già esiguo stipendio per parcheggiare sul posto di lavoro, o rischia le multe per luoghi di sosta non autorizzati.
Per i lavoratori del pubblico impiego l'ASL ha fatto una convenzione ed i suoi dipendenti pagano una tariffa agevolata per il parcheggio.
Una buona cosa ma sempre una tassa aggiunta per tutti, una tariffa, piccola o meno, per andare a lavorare in un'attività così importante come è quella degli operatori sanitari.
"L'Indotto non viene considerato, se non quando si deve assicurare a tutti i costi la presenza anche, e ben oltre, le normali ore lavorative, gente obbligata ad effettuare anche 2/3 "rientri" senza la possibilità di avere perlomeno un abbonamento ai parcheggi, un abbonamento adeguato al nostro stipendio - dicono all'unisono Stefania e Rosanna - non possiamo permetterci di parcheggiare a pagamento e più e più volte nella stessa giornata, o di rischiare di trovare multe quando ci si arrangia lasciando la macchina messa male, o di andare al parcheggio dell'Ipercoop, quando si smonta dai turni la sera e la notte la zona è tutt'altro che sicura".
Inutili sino ad ora le richieste delle lavoratrici all'ASL e alla politica, ed esigue le paghe dichiarate, 7 euro l'ora per le OSS (Operatori Socio Sanitari), 6.15 per gli addetti alle pulizie e multiservizi, lordi ovviamente e senza buono pasto.
Parliamo di circa 130 operatori impegnati nel S. Bartolomeo tra le varie cooperative, tra cui; Coop Service, CIR, ManutenCoop, ServiziItalia.
"Non siamo a Portofino, siamo a S.Caterina di Sarzana in un ospedale - insiste Stefania - 1.50 euro per parcheggiare è una vergogna, con la crisi che c'è le persone comprano anzi un kg di pane.
Il problema non è solo per noi, ma anche per i pazienti ed i loro familiari, per le persone che assistono tutti i giorni per lunghi periodi i loro cari, a pranzo e a cena, per chi deve fare fisioterapia, dialisi etc.
Tutto questo non ha senso e qualcuno deve intervenire in merito, noi non abbiamo neanche il diritto di scioperare ormai, le nostre colleghe sono ad assicurare il lavoro in corsia, e siamo soggette da sempre a tagli e velati ricatti morali, tutto ciò non va bene e va ad inficiare il servizio reso ai pazienti stessi".
I Sindacati da tempo denunciano il tutto e chiedono un tavolo di incontro, come ci racconta Luca Comiti segretario Filcams Cgil La Spezia insieme a Talamone Mirko segretario Fisascat Cisl :
"Ci vuole una volontà politica, da parte di ASL, di Coop Service e del gestore parcheggio, abbiamo chiesto un tavolo di confronto con questi interlocutori, chiediamo di poterlo fare a breve per fare in modo che non esistano, all'interno del solito presidio ospedaliero, due pesi e due misure".
Perplessità sin dall'inizio anche sulla convenienza per ASL5 di tal progetto, a fronte di un incasso presunto di quasi 5 milioni di euro nell'arco dei 9 anni di concessione stalli, l'introito per l'Azienda Sanitaria grazie al 16.69% dovutole, sarebbe ben basso contro i 4 milioni e 100.000 euro spettanti invece alla ditta, a fronte di un investimento iniziale di 585mila euro più due persone assunte.
Concludono i Sindacati presenti alla protesta: "Sovraccaricare di ulteriori costi utenti e dipendenti in una Sanità sempre più costosa e meno efficiente è grave, così come é grave l'idea stessa di pagare la sosta per usufruire di un bene pubblico così importante come la nostra Sanità".