Oggi, mercoledì 12 aprile, sono stati presentati i primi risultati di una ricerca istituita dalla SPI CGIL in collaborazione con INCA: iniziativa con il fine principale di recuperare le integrazioni “dimenticate” dall' INPS dei pensionati sotto i 750 euro mensili. Al giorno d’oggi su 500 pratiche controllate sono stati recuperati 600.000 euro, numeri da capogiro considerando che attualmente le persone che rientrano nella fascia dei controlli ammontano a 15.000 solo nella provincia spezzina.
Per proseguire questa attività gratuita di recupero i collaboratori della SPI utilizzeranno un ufficio-mobile oltre alle loro 20 sedi sparse per il territorio: tutti i mezzi che servono a venire incontro ai pensionati saranno installati su un furgoncino, il quale verrà utilizzato per informare ed aiutare i cittadini che hanno diritto a contributi che non ricevono.
La segretaria provinciale della SPI Carla Mastrantonio dichiara al riguardo: “Per strutturare meglio questo servizio verrà abilitato un ufficio-mobile che partirà a breve: girerà per province, mercati e luoghi affollati in modo tale che il maggior numero possibile di cittadini possa ricevere assistenza”.
Ma quali sono i documenti da tenere con sé per poter controllare le pensioni? “Bastano la carta d’identità e la tessera sanitaria- risponde la collaboratrice Margherita Bianchi- Entreremo nel portale dell’INPS direttamente dall’ufficio mobile con questi dati, dal quale verificheremo se ci sono eventuali mancanze”.
Al tavolo erano presenti anche Claudio Mentani, che ha spiegato quali saranno le pensioni che verranno prese in considerazione (reversibilità da lavoro dipendente) e Roberto Biagini, entrambi in veste di collaboratori; invece Giuseppina Patriarchi ha raccontato a gran voce l’esperienza che ha provato sulla sua pelle: la signora riceverà la pensione di suo marito dopo aver “navigato” per molto tempo dopo la sua morte, specificando che si tratta di un risultato dei controlli SPI.