Quando i Carabinieri sono entrati nell'abitazione, all'interno c'erano sei persone, tutte di nazionalità marocchina, prive di documenti di identità, passaporto e permesso di soggiorno, di età compresa tra i 25 ed i 30 anni.
Insieme a loro M.E.C., 33enne, falegname, regolare sul territorio nazionale, affittuario dell'appartamento, che è stato deferito in stato di libertà per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
I clandestini, grazie all'intervento di un carabiniere traduttore, hanno dichiarato di pagare per l'affitto 50 euro al mese, ovviamente in nero, di essere in Italia da poco tempo e di essere nullafacenti, salvo svolgere saltuariamente attività non precisate per altri connazionali.
Tra i sei clandestini vi era anche M.E., il 32enne maghrebino denunciato nell'ambito del servizio coordinato del territorio predisposto dalla Compagnia della Spezia la sera del 14 marzo nel quartiere di Fossitermi.
Come al solito, quella sera i Carabinieri avevano setacciato il quartiere con un gran numero di pattuglie, impiegando più di 20 uomini, per lo più a piedi, allo scopo di controllare ogni angolo e vicolo ed entrare in contatto diretto con i residenti. Obiettivo prevenire e reprimere i reati predatori, ma più in generale ogni forma di illegalità, tra cui i fenomeni di sfruttamento e favoreggiamento degli stranieri irregolari.
Proprio questa continua attività di controllo del territorio ed i successivi accertamenti sul conto di M.E hanno consentito agli uomini dell'Arma della Spezia di individuare l'appartamento di via Genova.
Sotto il coordinamento dell'Ufficio Immigrazione della Questura della Spezia M.E. è stato accompagnato alla frontiera per l'espulsione, mentre per gli altri cinque cittadini marocchini, deferiti in stato di libertà per violazione della legge sull'immigrazione, sono state avviate le procedure per l'espulsione.