Una giornata che andrebbe ricostruita ripartendo dal dialogo, da un nuovo percorso per le donne e gli uomini del domani. Allora sì che forse si potrà finalmente festeggiare non solo la donna ma un nuovo presente e futuro.
È proprio per ripartire dal qui e ora che, ieri, l'8 marzo ha preso una piega diversa, sulla scia della forza evocatrice della musica e della parola. Al centro Allende, sono stati proprio i ragazzi del liceo musicale Cardarelli e dell'istituto superiore Fossati - Da Passano ad interpretare quel che è stato e quel che sarà. Un laboratorio sull'espressività corporea, con canti e musiche espressione del loro perché.
Un' iniziativa organizzata dal centro antiviolenza U.D.I (Unione Donne Italiane) (leggi qui), con il sostegno della Coop e del Comune della Spezia.
"Noi dell'Udi - spiega Maria Paola Buchignani, presidente Codice Donna e psicologa del centro UDI - abbiamo voluto organizzare questa giornata "generazioni a confronto" per far riflettere sul bagaglio educativo e culturale, che ruota attorno all'8 marzo, passato in testimone alle nuove generazioni. Non una festa ma una giornata di lotta e di commemorazione di tutte le lotte e rivendicazioni femminili".
Paolo Mafredini, preside dell'istituto Fossati, è, inoltre, intervenuto per raccontare le vere origini storiche dell'8 marzo al di là delle tante interpretazioni "per non dimenticare le donne morte a causa di un incendio scoppiato l'8 marzo 1908 in una fabbrica dove erano state rinchiuse solo perché avevano deciso di scioperare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Donne che, ancor oggi, nel silenzio continuano ad esser vittime di maltrattamenti e violenza".
Infine, è stato ricordato il simbolo di questa ricorrenza, la mimosa. Un fiore rappresentativo di spontaneità, delicatezza e forza, scelto per la celebrazione, nel 1946, proprio da due donne dell'UDI.