Ieri è stato deferito in stato di libertà dalla Stazione Carabinieri di Sarzana, M.V., operaio 40enne, accusato dei reati di "atti persecutori", lesioni personali, violenza privata e danneggiamento. L'uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione sentimentale con una sua coetanea, residente a Sarzana, intorno all'01.30, si è presentato in casa di quest'ultima con il pretesto di volerle parlare. Improvvisamente, però, le ha strappato con forza dalle mani due cellulari, distruggendoli, e l'ha poi tirata per i capelli costringendola a salire sulla sua auto. Qui l'ha percossa al capo e al volto. La donna è riuscita a scappare e si è poi recata all'ospedale di Sarzana dove è stata medicata ed è stata dimessa con una prognosi di 7 giorni, per contusioni e una ferita da morso.
Al Pronto Soccorso la donna ha denunciato quanto accaduto ai Carabinieri, raccontando anche di altri episodi analoghi accaduti in passato.
Un impegno continuo, 365 giorni all'anno
Nel corso del 2016 sono stati 25 i casi di stalking accertati dai Carabinieri della Spezia. Per 3 di questi l'Autorità Giudiziaria ha emesso altrettanti provvedimenti di custodia cautelare mentre per altri 15 episodi analoghi è stato imposto all'indagato il divieto di avvicinamento alla vittima. Cinque le "percosse" denunciate da donne nei confronti di mariti, conviventi o ex, altrettanti i casi di lesioni personali.
Queste cifre confermano l'andamento del fenomeno. Praticamente invariati i numeri rispetto all'anno precedente, ma notevolmente aumentati rispetto al biennio 2013-2014. Nel 2015, infatti, gli "atti persecutori" denunciati sono stati 22 e di fatto identico è stato il numero di casi di lesioni personali e percosse. Nel 2013 che nel 2014 gli episodi di stalking denunciati sono stati rispettivamente 12 e 14.
Il graduale incremento degli "atti persecutori" negli ultimi quattro anni non vuol dire che la specifica delittuosità è in aumento ma che ormai in questa provincia le donne stanno prendendo sempre più coscienza del fenomeno.
In tale contesto si pone l'operato dell'Arma. Gli episodi prima brevemente descritti sono solo una parte dei numerosi interventi che i Carabinieri della Spezia operano tutto l'anno a tutela delle fasce vulnerabili e, più specificatamente, delle donne e non necessariamente perché vittime di violenza o soprusi.
Presso le 21 Stazioni del Comando Provinciale diverse sono le donne che riferiscono problematiche relazionali, soprattutto quando terminano rapporti sentimentali o di convivenza, ed intravedono nell'atteggiamento dell'ex compagno segnali preoccupanti, che lasciano presagire una deriva violenta. Per questo le stesse donne chiedono consigli ai carabinieri su cosa fare. Diviene, così, quasi quotidiano il rassicurante contatto con il comandante della Stazione.
Un pool anti-violenza
Ma vi è di più, nell'ambito del Comando Provinciale opera una vera e propria struttura anti-violenza, un pool di militari, specializzati ed in gran parte prescelti tra il personale femminile, inquadrati nelle due Compagnia della Spezia e Sarzana, che fanno capo a due marescialli del Reparto Operativo. Personale altamente preparato e specificatamente formato.
Il pool, preposto anche a ricevere le attivazioni dei Pronto Soccorso provinciali in forza del protocollo "Codice Rosa", recepisce le segnalazioni di situazioni sospette dalle Stazioni, le valuta, le approfondisce ed interloquisce con l'Autorità Giudiziaria, supportando tutti i comandi dell'Arma spezzina sia nelle attività d'indagine delegate dalla Procura che nei contatti con la rete "antiviolenza". Infatti, contestualmente, alle vittime vengono fornite le indicazioni per ricevere il supporto necessario anche solo di tipo psicologico. L'obiettivo che il Comando Provinciale dei Carabinieri si è preposto non è la sola repressione del reato ma la tutela della donna, far sì che la donna esca dal tunnel della violenza e si riprenda la sua vita: di donna prima di tutto.