La protesta inscenata oggi in strada a Sarzana dai dipendenti della fattoria è l'estrema denuncia dell'abbandono e dell'imminente chiusura.
26 lavoratori in strada a difesa non solo del proprio posto di lavoro ma anche di un simbolo, di una storia, di una comunità.
Bandiere e striscioni, attraversamenti pedonali infiniti, distribuzione latte agli automobilisti e dignità, dignità di persone che lavorano da sempre nella fattoria e vivono nella tenuta, una perdita ben oltre il posto di lavoro. L'intervista fatta a due operai ne è la testimonianza: la voce e le parole vengono meno e la richiesta è semplicemente riassumibile in: "qualcuno ci aiuti".
Da chi arrivi l'aiuto non è importante, da dove e perchè non conta, conta solo la speranza di poter continuare a fare vivere l'ultimo, ormai, simbolo di Marinella.
La Fattoria in questione è quella dei mancati investimenti da sempre, quella dei macchinari obsoleti e delle strutture fatiscenti, quella mandata avanti e difesa con le unghie solo dai lavoratori e dal loro indefesso impegno, quella ferita ulteriormente dall'incendio, di fine ottobre, del capannone contenente le balle di fieno per gli animali.
Anche oggi le mucche e le lavorazioni del latte non sono state abbandonate, solo a termine turni si è scesi in strada, solo a lavoro effettuato si viene a chiedere estremo aiuto e delucidazioni alle tante, troppe, promesse ascoltate e mai mantenute.
Negli ultimi anni si è sentito di tutto, dai probabili investitori cinesi del 2015 alla attuale cordata araba, da Oscar Farinetti ed il suo "Orto d'Italia" a Bonifiche Ferraresi sino all'interessamento di Latte Tigullio, ma il famoso "progetto Marinella" è fermo, figlio apparente di giochi economici più che di doveroso potenziamento del luogo e dei suoi pregi.
Come inesistente pare la regia politica, come fermi sono l'intero quartiere e non solo la fattoria, il borgo storico, la viabilità e le spiagge, nessuna valorizzazione ma solo una lenta e inesorabile chiusura.
Da tempo si parla della crisi della fattoria, ma da tempo nessun investimento ha consentito agli addetti di assicurare una produzione di latte sufficiente per scongiurare le perdite economiche costanti, ed ora dipendenti a tempo indeterminato, contratti a termine e collaboratori attendono stipendio e assicurazioni vere.
Il Senatore Massimo Caleo (Pd) ed il Sindaco di Sarzana Alessio Cavarra rassicurano sull'interessamento ma i dipendenti hanno paura: le scorte di cartone per l'imbustamento sono alla fine, le Banche tacciono, sulla decisione o meno di fornire nuovi finanziamenti per la liquidazione, gli stipendi non sono ancora accreditati, le proposte che "girano" sono per la maggioranza "agricole" e i tempi infiniti della Politica fanno paura.
Tante le persone presenti e partecipanti alla protesta, tante le personalità politiche e sindacali, tante le Forze dell'Ordine che hanno assicurato il corretto funzionamento del tutto, con capacità e gentilezza.
Presente una ampissima rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, dal vice Sindaco Elisabetta Ravecca (il Sindaco era ad un convegno) ai Consiglieri Comunali passando per il segretario Pd Vasoli, dal Presidente della Consulta Marinellese Luigi Alfieri al Consigliere Regionale Juri Michelucci (Pd), e altri ancora che qui non citiamo e con cui ci scusiamo.
Presente Matteo Bellegoni Segretario del PCI della Provincia e Valter Chiappini, Consigliere M5S, presenti tutti i Segretari Cgil, Cisl e Uil che da anni seguono l'evolversi della situazione, presente il liquidatore della Società Davide Piccioli, che fa del suo meglio per infondere speranza nei dipendenti, presente per solidarietà e per ringraziamento del senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori, nulla è mai mancato infatti, nonostante le preoccupazioni, al normale proseguo del lavoro della fattoria.
Tutti partecipi nel manifestare, insieme ai dipendenti, la loro solidarietà, ognuno con la propria idea, impegno e chissà, forse responsabilità.
Il problema al momento rimane ed è di difficile risoluzione, la messa in liquidazione crea panico e l'unica speranza rimane un acquirente.
Il compratore ambito però é quello che voglia comprare, investire e mantenere (anzi, valorizzare) ciò che compra, dipendenti, marchio e simbolo Marinella compreso, ed é il compratore forse più difficile, e su questo la sfiducia dei dipendenti é alta, pari quasi alla loro tristezza.
Ricordiamo che nel contratto "agricolo" dei dipendenti non sono previste forme di ammortizzatori sociali, ulteriore aggravio questo e preoccupazione in più per i lavoratori.
Concludiamo non con le parole di un politico o sindacalista ascoltato ma bensì con quelle di una lavoratrice:
"Per noi la tenuta di Marinella non è solo un impiego ma è la nostra casa, perchè ci abitiamo e ci lavoriamo, come ci hanno lavorato i nostri genitori, è il nostro mondo e una realtà di tutti, è il latte a "km zero", non viene da chissà dove, è "Il latte di Marinella" confezionato e prodotto qui, aiutateci per favore perchè non sappiamo veramente più cosa fare".