Un gruppo di cittadini attivisti (una ventina), senza sigle di appartenenza, ha ravvivato l'ingresso alle famiglie intervenute per assistere allo spettacolo.
Come segni distintivi "finte orecchie di animali" in testa, cartelli sul petto, striscioni e tentativi di dissuadere gli spettatori dal loro intento, il tutto al tempo del coro "animali liberi" intonato dal gruppo.
"È inaccettabile che venga ancora consentito ai circhi che usano gli animali di praticare la loro attività, i bimbi portati dalle famiglie assistono in realtà alla sofferenza ed umiliazione di esseri senzienti, trattati qui come oggetti - dichiara un attivista - l'utilizzo degli animali non è divertimento, tanto meno obbligarli a innaturali esercizi in ridicoli costumi. L'invito che facciamo alle persone è riflettere prima di assistere allo spettacolo e la proposta è di non comprare il biglietto, portate anzi i vostri figli al cinema".
La foto di un elefante dietro le sbarre con la dicitura "Nato libero - prigioniero a vita in un Circo" indossata dai partecipanti, le scritte negli striscioni "Il tuo divertimento è la loro sofferenza" - "Gli animali non si divertono" e "Vederli soffrire non fa ridere" accolgono i clienti, quasi tutti con bimbi, che vengono intercettati mentre si avviano alla biglietteria del circo; nessun bisticcio, qualche imbarazzo e consapevolezza e anche qualche richiesta secca di libertà di entrare senza essere giudicati.
Freddezza da parte dei circensi, appartenenza e unione tra attivisti e curiosi, Forze dell'Ordine presenti per sicurezza ma nessun problema: il circo ha il diritto, al momento, di proseguire la sua tradizione, come pure le Associazioni animaliste di proseguire la loro lotta.
In Europa molti paesi hanno già vietato gli spettacoli con animali, o posto serie limitazioni; in Italia molte sono le città che hanno fatto apposite ordinanze per vietarne gli spettacoli sul proprio territorio, ma nel nostro paese è ancora riconosciuta una funzione sociale dei circhi con animali (Legge datata 1968) e, come tale, destinatari di Finanziamenti pubblici.
Si mormora di più di 2.000 animali detenuti nei circa 100 circhi presenti sul nostro territorio, animali imprigionati in habitat lontani da esigenze etologiche, impossibilitati ad esprimere comportamenti naturali e addestrati con imposizioni violente (percosse e anche "bastoni elettrici") e/o privati di cibo o acqua per piegarne la volontà: questo per gli oppositori di tale spettacolo, naturalmente. Per i circensi, invece, gli animali non sono tolti dal loro habitat naturale ma nascono, crescono e si riproducono nel Circo, considerato come una casa naturale, accuditi, amati e regolarmente monitorati dagli organi competenti.
La diatriba va avanti da anni e ha fatto scendere in campo anche psicologhi ed educatori che descrivono i "Circhi con animali" come uno spettacolo "dannoso ed inadatto" per i bambini, tendente a disincentivare la conoscenza della realtà animale ed a ostacolare lo sviluppo dell'empatia verso l'animale, fondamentale nella formazione e crescita dei bambini.
In attesa che lo Stato prenda posizione definitiva, segnaliamo la richiesta dell'Associazione "Beta" al Sindaco di Sarzana Alessio Cavarra: l'Associazione animalista presente nella nostra Provincia e in Toscana ha inviato, in anticipo al posizionamento del Circo sul territorio Sarzanese, una lettera/richiesta tesa a valutare l'emanazione di una specifica ordinanza per vietare questo genere di spettacoli privilegiando quelli di circhi privi di animali, e, contemporaneamente, chiedendo di attivare tutti i controlli possibili per assicurarsi delle condizioni sanitarie, degli spazi e del trattamenti destinati agli animali del circo in questione.