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Calice in lutto per la morte di Igino Andreoni In evidenza

Igino Andreoni è venuto a mancare sabato 4 febbraio nella sua casa di Santa Maria, contornato dai suoi familiare e dagli amici più cari, e nella vallata calicese la dolorosa notizia ha raggiunto in un attimo ogni famiglia. Le esequie si terranno lunedì 6 febbraio alle ore 14.30 nella Chiesa di Santa Maria.

 

"Un uomo si riconosce dalla maniera di agire nella società in cui vive e opera, soprattutto per il suo altruismo, per la sua disponibilità verso il prossimo, con coscienza e rispetto dei valori umani e Cristiani, in cui crede. Sono certo che questi valori Sergio Paita li dimostrava quotidianamente, sia come Avisino, sia come uomo pubblico". Così scrisse Igino Andreoni a proposito dell'amico Sergio Paita, a cui fu dedicata la pubblicazione Un'anima calicese. Sergio Paita 1983/2009.
Quelle stesse parole, ora, le possiamo rivolgere per descrivere Igino Andreoni, noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo.

Vittorio Paita, amico e ex Presidente della Pro Loco "I due castelli", nel dare la triste notizia della morte di Igino Andreoni ha scritto così: "Un grande Calicese che lascia un vuoto nella nostra Comunità".
Il Sindaco di Calice al Cornoviglio, Mario Scampelli, lo ricorda con queste parole: "Per tutti noi è una grandissima perdita perché è venuto a mancare un amico, un cittadino, un grande estimatore del nostro territorio, che si è impegnato, da sempre, per migliorarlo, promuoverlo e tramandarlo alle nuove generazioni. Grande testimonianza del suo impegno l'ultima sua opera, Ricordi d'infanzia, breve libricino nel quale raccoglie il ricordo della guerra e della Resistenza. Cittadino dotato di grande senso civico e pertanto esempio per tutti noi Amministratori".
Il Sindaco esprime alla famiglia il cordoglio a nome di tutti gli Amministratori di Calice al Cornoviglio.

Nato a Calice al Cornoviglio il 6 febbraio 1932, Igino Andreoni, occhi limpidi e fiduciosi, sorriso caldo e paterno, simpatico e concreto, sapeva ascoltare e emanava una contagiosa vitalità; inseguiva e coltivava sogni e speranze di profondo valore sociale, coglieva le necessità del suo prossimo e poco alla volta, grazie al suo buonsenso, alla lungimiranza, alla perseveranza e al saper coinvolgere molte persone, è riuscito a realizzarne tanti di progetti. Igino è sempre stato impegnato nel volontariato ed è stato instancabile promotore e artefice di tante importanti iniziative. Un esempio di onestà, rettitudine, passione, volontà e determinazione. Ha sempre sostenuto i suoi valori e le sue convinzioni con garbo e lealtà. Sapeva, come il buon maestro, stimolare, incoraggiare, suggerire e spronare. Alunno dell'indimenticabile maestra Mariama Brunelli, ha fatto sue le indicazioni dell'amata insegnante, diventando persona altruista e curiosa, lettore attento, amante dell'arte come del saper fare, tanto da essere sempre presente alle manifestazioni promosse nelle sale del Castello Doria Malaspina.

Persona di fede profonda, in parrocchia faceva parte del coro ed era onesto fabbriciere, si interessava dell'organizzazione di ogni festa religiosa e partecipava anche a tutte le feste dei paesi vicini; per alcuni mandati è stato anche consigliere comunale. Nel 1960 fonda la sezione della Democrazia Cristiana, con sede a Santa Maria e ne è segretario. Nel 1970 contribuisce con alcuni amici alla fondazione della sezione AVIS di Calice e in tutti questi anni l'ha seguita con grande passione, impegnandosi con costanza e fermezza alla sua crescita. Per molti anni ne è stato attento, qualificato Presidente, stimato e apprezzato anche dagli organi superiori e poi Presidente emerito. Ha sempre collaborato con tutte le associazioni locali (Pro Loco, Gruppo Alpini, Associazione Sportiva e Associazione Cacciatori). La caccia al cinghiale era il suo hobby invernale.

Il 16 marzo 2011, in Prefettura, nel corso di una solenne celebrazione il Prefetto dottor Giuseppe Forlani ha consegnato ad Igino Andreoni, pensionato Arsenale M.M., il diploma di Onorificenza dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana", conferita dal Presidente della Repubblica
Nel 2012, l'amico scrittore Almo Paita, calicese di nascita, lo invita a esporre la sua esperienza di migrante, Igino conosce il valore del raccontare e si mette all'opera con semplicità e umiltà. Il racconto Le nevi nel monte Aigoual è pubblicato nel libro Il camino della speranza, e proprio dal suo racconto estrapoliamo note della sua vita.

Nel 1946, all'età di 14 anni, il funzionario calicese Ulisse Taratola redige il suo primo libretto di lavoro, che gli permette di entrare nelle fila dei "cantieri scuola" dove altri giovani calicesi venivano avviati al lavoro, costruendo strade interpoderali e opere di pubblica utilità.
Igino ha forza fisica e volontà e allora viene chiamato, saltuariamente a zappare, vangare, falciare il fieno. Non erano quelli lavori che potevano garantire un futuro ad un giovane, ma servivano per integrare le entrate.
Con altri giovani della zona si presenta anche ad una selezione per entrare nell'Arma, non vi riesce, ne rimane deluso.
Il 4 febbraio 1952 raccoglie la proposta di emigrare in Francia, superato il colloquio con l'incaricato della società d'ingaggio, varca il confine Italiano. Viene destinato sul monte Aigoual, "il castello d'acqua", la montagna dei venti, della nebbia, della neve e delle piogge intense. Li resta sei mesi a fare il bũcheron, il taglialegna. Vive alla meno peggio, con la sua squadra, in una fattoria abbandonata. Cinque mesi di duro lavoro e alla fine di settembre torna a casa. Non arricchito, a parte una modesta somma che aveva inviato a casa, in tasca gli sono rimasti pochi spiccioli e quelli per affrontare le spese di viaggio di ritorno.
Igino ha coraggio e determinazione, vuol farsi un avvenire, la stagione successiva riparte: prima meta il paesino di Cassagnac, sarà ancora boscaiolo ma un giorno, vuoi per la stanchezza, vuoi il lavorare senza protezioni, un colpo d'ascia gli colpisce la caviglia, lo costringe in ospedale ad Arles per una settimana e poi un mese di riposo, senza paga, naturalmente.
Inizia allora un nuovo lavoro presso una segheria, costruivano traversine per la ferrovia e dovevano maneggiare pezzi dal peso attorno al quintale. Un lavoro pesante ma Igino sa adattarsi e prosegue il lavoro per diversi anni. Ne serberà un bel ricordo.
Finalmente, quando rientra in Italia, sarà uno dei tanti operai presso l'Arsenale M.M. della Spezia.
A Calice incontra l'amore: Igino e Giovanna Lazzarelli si uniscono in matrimonio nel 1962 e la famiglia è allietata dalla nascita di Massimo, Luca e Sabrina e poi, negli anni, dalla nascita di sei nipoti. Giovanna è la sposa che appoggia e sostiene Igino nei suoi tanti impegni, Igino sarà il marito premuroso, il padre attento e presente e il nonno affettuoso e disponibile. La mia famiglia prima di tutto, ma anche il prossimo ripeteva.

La sua vita è stata laboriosa ed intensa. Lo ricordiamo come socio fondatore della sezione AVIS di Calice al Cornoviglio. In occasione del 40°esimo anniversario di fondazione 1970-2010-Avis Associazione Volontarari Italiani del Sangue Sede Comunale di Calice al Cornoviglio, 20 giugno 2010, il Presidente Andreoni scrisse:
"Nel 1961, mi sono iscritto all'Avis della Spezia coronando così un aspirazione che da diversi anni era in me. Nel 1970, con il Presidente Provinciale Franco Natali e insieme ai donatori calicesi già iscritti e con tanti buoni propositi, fondammo la sezione Avis di Calice al Cornoviglio. Nel giro di pochi mesi, in un' atmosfera di altruismo e di volontariato i donatori diventarono 15, aumentando pian piano sino ad arrivare oltre i 30.
La sede dell'associazione era in un locale del castello Doria Malaspina, messoci a disposizione dall'amico Sergio Paita, allora sindaco di Calice e fervente sostenitore dell'Avis.
L'attività della sezione non si sono certo fermate alla sola raccolta di sangue, ma hanno spaziato nei diversi campi della nostra società, soprattutto non abbiamo trascurato il rapporto con le scuole, atto a portare e far capire ai nostri ragazzi i valori cristiani e sociali della donazione di sangue, istituendo concorsi di scritto e di disegno, (fummo i primi in campo nazionale) nelle scuole elementari e medie, dei distretti di Follo e Riccò del Golfo; Titolo dei temi "Esprimi la tua fantasia sul valore della donazione di sangue nella società".Detti concorsi, sono stati ripetuti per alcuni anni con il titolo "Concorso scolastico Marianna Brunelli". Sempre per andare incontro ai nostri ragazzi e alle famiglie abbiamo organizzato in collaborazione con l'amministrazione comunale corsi di ginnastica a Santa Maria allestendo una piccola palestra nell'ex scuola elementare, poi nella palestra comunale di Follo. Sempre servendosi del pulmino del Comune, abbiamo organizzato corsi di nuoto alla piscina Mori di La Spezia. Veramente interessante, pieno di ricordi e di sentimenti fra popolazioni di due comuni limitrofi, è stato il gemellaggio con la sezione Avis di Barbarasco (Tresana), organizzato nel 1974. Nel 1979 organizzammo anche un corso antivipera, attrezzando poi i locali pubblici del Comune di siero. Per essere coerenti con i nostri ideali già nel 1972, stipulammo un accordo con le pubbliche assistenze di Ceparana e Follo, accordo che prevedeva il trasporto in ambulanza gratis per i pazienti. Nel 1973, in collaborazione con l'U.S. Calicese, in occasione del 5° trofeo malaspiniano e con la preziosa collaborazione del dott. Divo Valentini, abbiamo organizzato il 1° trofeo Avis Calice, si e' trattato di una corsa ciclistica amatoriale, con partenza da Santa Maria, discesa a Piano di Madrignano, Follo, Ceparana e ritorno a Santa Maria.
Nell'estate del 1974 abbiamo organizzato il 1° trofeo di calcio , sponsorizzato dall'Avis e disputato nel campo sportivo Alcide Paita di Santa Maria.
Il 15 maggio 1987, su iniziativa dell'Avis di Calice, con la collaborazione dell' Amministrazione Comunale, di Gianfranco Beghe, di Divo Valentin, de Mons. Luigi Orengo, di Don Roberto Loni, di Don Francesco Argenti, di tutte le associazioni esistenti nel territorio comunale, dei rappresentanti di frazione, venne costituito un comitato cittadino atto ad erigere un busto in bronzo per onorare la memoria dell'indimenticabile insegnante Marianna Brunelli, deceduta nel 1975.
Nell'estate del 2009, i ragazzi di Calice, sponsorizzato dall'Avis, hanno partecipato e vinto ad un torneo organizzato dalla societa' sportiva U.S. Madrignano , giocato a Castello di Madrignano, portandosi in sezione un bellissimo trofeo.
Dal 2006, per alcuni anni, si propone alla cittadinanza "Conoscere è salute" ciclo d'incontri di informazione e prevenzione sanitaria.
In occasione del 40° anniversario di fondazione, non potevamo dimenticare i Soci Donatori e Collaboratori che in tutti questi anni, hanno fatto parte della sezione con la donazione di sangue o l'aver impiegato un po' del loro tempo nell'aiuto morale e organizzativo. Per Loro e per tutti i donatori trapassati in occasione del 40° anniversario, erigeremo un cippo a ricordo.
Il "cippo"è un suiseki, una pietra selezionata da Igino sulle alture calicesi, dalle sembianze di una goccia di sangue, è stato posto a bordo nel Giardino della Memoria a Calice Capoluogo.
Nel giugno del 2009 espose nel castello Doria Malaspina con la mostra: Le mani della Natura. Esposizione di suiseki di Igino Andreoni. All'inaugurazione raccontò:Negli anni '80 ebbi i primi approcci con questa'arte, visitando a Genova la"Fiera di Primavera".
Rimasi affascinato nel vedere quelle che a me sembravano bellissime sculture e che invece erano soltanto pietre naturali che alcuni appassionati avevano raccolto e pulito per poterle mostrare in tutta la loro naturale bellezza.
Da allora, insieme ad altri amici iniziammo a cercare sui nostri monti e in diverse località della Liguria, queste strane pietre, che poi soltanto ripulite e posizionate in adeguate basi in legno, scolpito e ben adattate, imparammo a conoscere e ad amare.
Nel 1981 eravamo già in un bel gruppo di amici, appassionati, e così fondammo un Associazione, che chiamammo "Unici di Liguria". La mostra fu accolta con un grandissima partecipazione di pubblico.
Ogni anno Igino s'impegnava per la buona riuscita a giugno della Festa dell'AVIS e a dicembre per Festa sociale di fine anno dell'AVIS. E' importante ricordare il piacere che Igino poneva nell'organizzare la Festa dell'AVIS: l'invito alle autorità, alle consorelle, ai soci e simpatizzanti, il discorso e la Santa Messa, una corona la Monumento ai caduti di tutte le guerre, un mazzo di fiori al busto della Maestra Brunelli, una corona al cippo in Memoria degli Avisini, il rinfresco con i pasticcini al Circolo ARCI di Calice, il pranzo, attento a organizzarlo una volta in un ristorante della vallata Madrignanese e la volta successiva in quel di Calice, la musica per allietare la giornata.
Degna di nota e in sintonia con in valori di Igino la Festa dell'Anziano promossa nel 2009 in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e la presentò con queste parole: "Gli Avissini e gli Amministratori sono concordi nel sostenere con determinazione che gli anziani siano portatori di una cultura speciale e di una saggezza profonda.
Possiamo paragonare gli aziani a vere "biblioteche viventi" in quanto sono i custodi di un patrimonio inestimabile di testimonianze umane e spirituali. E anche questo è un motivo importante per cui possono essere di grande aiuto ai giovani".

Igino Andreoni uomo di profonda sensibilità umana e sociale, persona di talento artistico non trascurabile, rispettoso della cosa creata, ha espresso questa sua sensibilità anche nel scegliere sassi nel greto dei torrenti, per poi posizionarli nella costruzione del suo geometrico giardino e ordinato orto intorno a casa, in cui le rose sono vicine ai meli e gli ulivi abbracciano le dalie, i girasoli fanno ombra ai fagiolini.

(Testo: Daniela Scattina)

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