Le indagini hanno avuto inizio nel giugno 2015, quando una pattuglia della Polizia Stradale di Brugnato ha controllato un'autovettura Mercedes immatricolata Dubai (E.A.U.) in seguito al mancato pagamento del pedaggio autostradale presso il casello della Spezia. Nel proseguo delle indagini, è stata accertata un sistematico mancato pagamento dei pedaggi autostradali, tramite il cosiddetto "accodamento" ad altri veicoli nelle corsie automatizzate per i Telepass, comportamento che gli indagati hanno avuto sin dal 2014, con due autovetture immatricolate a Dubai. È stata accertata una truffa aggravata in danno delle società concessionarie autostradali per un importo di circa 20.000 euro.
Per i possibili risvolti in materia tributaria, il Pubblico Ministero ha assegnato l'indagine congiuntamente alla Polizia Stradale ed alla Guardia di Finanza, coordinando le operazioni investigative supportate da attività tecniche di intercettazioni telefoniche. Dalle indagini è scaturito, maniera inequivoca, che gli indagati, sfruttando la loro condizione anagrafica, consumassero frodi in danno dello Stato sfruttando indebitamente le agevolazioni IVA contemplate nel cosiddetto Tax Free (art. 38-quater del DPR 633/72) poiché si erano dedicati all'illecito commercio di orologi dei più prestigiosi brand internazionali.
Gli indagati, fin dal 2012, hanno acquistato alcune centinaia di orologi da molteplici rivenditori nazionali e comunitari per un controvalore di circa cinque milioni di Euro, beneficiando dell'esenzione dall'IVA che, però, è subordinata all'effettiva esportazione dei preziosi oltre i confini comunitari per farne uso personale o familiare. Le indagini hanno dimostrato che la quasi totalità degli orologi acquistati, nonostante la falsa attestazione di esportazione in Dubai – ottenuta con timbri falsi e documenti contraffatti – non è mai giunta nel Paese arabo ma è stata oggetto di commercializzazione sul territorio europeo tramite una società riconducibile agli indagati, con sede dichiarata nel Comune della Spezia.
Le perquisizioni eseguite presso i luoghi nella disponibilità della coppia truffaldina hanno consentito di sequestrare, oltre a 34 orologi di pregio del valore di circa 600.000 Euro, 3 autovetture di lusso (delle quali una di provenienza delittuosa), falsi timbri riproducenti il sigillo di stato di un noto notaio operante nella provincia spezzina, false attestazioni di revisioni per autoveicoli effettuate presso la Motorizzazione Civile della Spezia, autentiche simulate del Consolato generale di Dubai, documenti contraffatti, falsi tesserini di appartenenza alla Polizia di Stato riportanti le fotografie degli indagati, lampeggianti e pettorine del tutto similari a quelle in dotazione alla D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia), verosimilmente oggetti complementari al compimento di attività illecite. I due coniugi si sono inoltre resi responsabili dell'appropriazione indebita di un natante del valore di 1 milione e 200 mila Euro di proprietà di una società di leasing nazionale; infatti, i documenti che ne legittimano il possesso sono stati contraffatti dagli indagati in modo da dissimularne la proprietà a loro vantaggio: l'imbarcazione era ormeggiata alla marina di Dubai nella loro disponibilità.
L'Autorità Giudiziaria ha proceduto nei confronti degli indagati per i reati di truffa in danno dello Stato, autoriciclaggio, ricettazione e falso, con conseguente emissione di provvedimenti di misura cautelare di tipo reale ai sensi dell'art. 321 comma 2 del c.p.p. finalizzati al sequestro in previsione della confisca di tutti gli orologi rinvenuti nella disponibilità degli indagati per un valore di circa euro 600.000 Euro e di altre somme e crediti fino alla concorrenza del profitto del reato di truffa, nonché delle due delle autovetture utilizzate per la consumazione delle truffe aggravate in danno delle concessionarie autostradali.
Le indagini proseguono per riscontrare le violazioni di carattere fiscale in capo ai soggetti segnalati all'Autorità Giudiziaria.