fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Tanti eventi ad Arcola per le celebrazioni della Liberazione In evidenza

Una targa dedicata ad Ugo Muccini, la presentazione del nuovo libro di Marco Ferrari e la deposizione delle corone

Ricco calendario di appuntamenti ad Arcola per le celebrazioni legate all’anniversario degli 80 anni della liberazione.

Mercoledi 16 aprile alle ore 10 in via Doria nel Centro storico di Arcola, scopertura della targa dedicata ad Ugo Muccini, con la partecipazione degli alunni della scuola primaria di Baccano a lui dedicata.
Giovedì 24 aprile alle ore 17, presso la sala polivalente in piazza 2 Giugno, anteprima spezzina per il libro di Marco Ferrari Il partigiano che divenne imperatore, edito da Laterza. Nell’occasione verrà reso omaggio a Domenico Bruno Rolla, eroe della guerra di Spagna e della Resistenza in Etiopia e in Italia, nato nel 1908 a Baccano. Entrambi gli eventi sono organizzati da comune di Arcola e Anpi sezione arcolana.

Trama del libro:
Il volume “Il partigiano che divenne imperatore”, tra saggistica e romanzo, narra le avventure di tre antifascisti italiani, reduci dalla guerra di Spagna, scelti dai servizi segreti francesi e britannici per organizzare la resistenza in Etiopia agli occupanti fascisti. Si trattava di Ilio Barontini, Anton Ukmar e Domenico Bruno Rolla. Una storia in cui si respira l’odore acre del Novecento ma che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Il partigiano che venne nominato vice imperatore d’Abissinia è appunto Ilio Barontini (Cecina, 28 settembre 1890 – Scandicci, 22 gennaio 1951), perseguitato dal fascismo, fuggì da Livorno nel 1931, raggiunse nell'apparato clandestino del PCd'I a Parigi, si trasferì in Unione Sovietica e nel 1936 fu inviato nella guerra di Spagna diventando l’eroe della battaglia di Guadalajara, dove le brigate internazionali sconfissero i fascisti. A Parigi venne scelto da etiopi, francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che dovevano resistere alla conquista fascista. Raggiunse le zone sotto il controllo della resistenza attraversando Egitto e Sudan con le credenziali di Hailé Selassié trascritte su fazzoletti di seta per sfuggire al controllo nemico. Nell’estate del ’39 venne raggiunto da Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, da Bruno Rolla, antifascista arcolano, dal colonnello Paul Robert Monnier del Deuxième Bureau, il servizio di informazioni militari, che morirà poco dopo, e dal segretario del Negus Lorenzo Taezaz. Mussolini aveva conquistato con l’uso dell’iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi.

Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus, in esilio in Gran Bretagna, vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre italiani intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme. Rientrato in Europa, Barontini organizzò la resistenza prima in Francia e quindi in Emilia-Romagna e partecipò alla liberazione di Bologna. Nel 1946 per il PCI divenne deputato all'Assemblea Costituente nella circoscrizione di Pisa e Livorno e, nel 1948, venne eletto al Senato della Repubblica, dove fu segretario della commissione Difesa. Venne altresì nominato cittadino onorario della città di Bologna, decorato dalle forze alleate con la Bronze Star Medal e dall'Unione Sovietica con l'Ordine della Stella Rossa. Morì in un incidente automobilistico a Scandicci nel 1951 all’età di 60 anni, sulla strada per Firenze dove si stava recando a portare il saluto dei comunisti livornesi alla federazione fiorentina del partito, assieme ad altri due dirigenti di valore come Otello Frangioni e Leonardo Leonardi.

Al rientro dall’Africa, nel marzo 1940, l’arcolano Domenico Rolla fu internato nel campo francese di Vernet d’Ariege, tentò il rientro in Italia ma venne arrestato al Ponte Unione, a Mentone il 5 aprile del 1944 e tradotto nelle carceri giudiziarie della Spezia a disposizione del Tribunale Speciale. Il 24 luglio fu condotto a Regina Coeli ma, ai primi del 1944, con uno stratagemma riuscì a evadere e a raggiungere Avezzano in Abruzzo, dove partecipò alla Resistenza come commissario politico, con il nome di “Carlo”. Nel dopoguerra tornò alla Spezia entrando a far parte della segreteria provinciale del Pci quale responsabile dell’organizzazione e poi alla direzione nazionale del partito. Morì il 9 giugno 1954 a soli 46 anni.

Marco Ferrari, scrittore spezzino, a lungo giornalista dell’Unità, per Laterza è autore di “Mare verticale. Dalle Cinque Terre a Bocca di Magra”; “L’incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte”, tradotto in tutto il mondo; “Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol” e “Alla rivoluzione sulla Due Cavalli” con “Ritorno a Lisbona 50 anni dopo”.


Le celebrazioni si concluderanno venerdi 25 aprile con la posa delle corone ai cippi a partire dalle ore 8.45: Barbantan Romito, cimitero Romito, cippo Ressora via Martiri della Libertà, palestra Maggiani Ressora, lapide Bonanno caserma carabinieri Arcola, lapide Bassano Termo, lapide Picedi Baccano, Sacrario partigiano, lapide Fosella Pietralba, piazza Garibaldi Arcola, piazza Muccini Arcola e alle ore 11 chiusura in piazza della Resistenza al Ponte di Arcola, con messa a dimora olivo della pace a cura di Anpi Arcola.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

 
Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.