Il cantiere si trova in prossimità della Fortezza Firmafede e nelle immediate adiacenze del Teatro degli Impavidi, il quale, secondo quanto testimoniato dalla cartografia storica, sorge nell'area dell'antico Convento dei Domenicani.
Le ricerche fin qui svolte all'interno del campetto hanno messo in luce alcune murature adiacenti al muro che dà su Via Dietro il Teatro; la pulizia manuale di questi ultimi ha permesso di identificarli in quanto parti di un sistema irriguo del tipo "pozzo a cicogna" (o "a bilanciere"), databile per le sue caratteristiche strutturali e per la posizione stratigrafica al XVII-XVIII sec.
Anche nel settore sud-occidentale sono emerse alcune strutture murarie; queste sono correlate fra loro, ma rasate in antico fino ad una quota di poco superiore alla fondazione o addirittura asportate integralmente: in questi ultimi casi è possibile ricostruirne la presenza solo grazie alle trincee di fondazione, ancora leggibili nel terreno. Ad oggi non è stato ritrovato nessun reperto datante.
Benché le strutture rinvenute siano molto lacunose e quindi poco significative per uno sguardo non esperto, esse possono raccontare agli archeologi come sia cambiato l'utilizzo dell'area da quando essa costituiva l'hortus del Convento Domenicano – e forse da prima – fino a quando tutto il complesso fu distrutto, coerentemente con la politica napoleonica, per fare spazio ad una concezione urbanistica diversa, di cui il teatro fa parte. Esse possono dunque fornire informazioni utili alla ricostruzione della storia di questa parte della città.
Con questo scopo ne sarà innanzitutto completata la documentazione archeologica, che comporta fotografie e fotopiani, planimetrie, sezioni, approfondimenti stratigrafici. Sulla base dei risultati di questo primo settore di indagine si procederà con lo scavo archeologico dell'area restante interessata dal progetto, che sarà documentata secondo i medesimi criteri scientifici.
Al fine di garantire sicurezza ed efficacia alle indagini archeologiche, sarà messa a disposizione degli archeologi una tensostruttura, che permetta di lavorare anche in caso di meteo avverso, senza rischiare di compromettere la conservazione di quanto rinvenuto. Inoltre, non appena le condizioni di cantiere lo permetteranno, sarà prevista una giornata di visita sullo scavo, illustrato dagli archeologi incaricati dei lavori.