La campagna era stata avviata, anche a seguito delle istanze di alcuni comitati cittadini, al fine di stabilire l'eventuale incidenza sulla qualità dell'aria delle operazioni di scarico del carbone alla banchina Enel, mediante la misura di parametri ambientali metereologici e di polveri aereodisperse totali (PTS) in postazioni significative e per una durata congrua.
La campagna di misura è iniziata il 31 marzo ed è proseguita fino al 15 giugno per un totale di 77 giorni di monitoraggio, durante i quali si sono avuti complessivamente 4 periodi di scarico di carbone da navi carboniere, per un totale di 6 navi.
L'esame dei risultati raccolti - affermano Natale e Forcieri - ha evidenziato che le concentrazioni di polveri aereodisperse totali (PTS) rilevate in tutte le postazioni, in particolare a Fossamastra, non presentano criticità anche in presenza dello scarico del carbone, così come per il PM10 per il quale non si sono riscontrati superamenti del valore limite giornaliero.
In particolare per quanto riguarda le concentrazioni delle polveri aereodisperse totali (PTS) è stato accertato un valore massimo inferiore a 60 µg/mc.
Questo parametro, ancorché oggi non più normato, risulta notevolmente inferiore al limite giornaliero, imposto a suo tempo dal DPCM del 28 marzo 1983 e pari a 300 µg per metro cubo.
Così per il parametro relativo alle polveri sottili (PM10), non si sono mai evidenziati superamenti del limite giornaliero indicato, dalla normativa vigente, in 50 µg per metro cubo.
Pertanto la campagna di monitoraggio ha evidenziato che, dal punto di vista dell'esposizione della popolazione, non emergono fattori critici sia riguardo al PTS sia riguardo il Pm10, che avvenga o meno lo scarico del carbone alla banchina Enel.
La relazione completa dell'ARPAL, riguardante l'analisi dei dati di polveri rilevati nella campagna di misura effettuata nella zona di Fossamastra sarà visibile sul sito del Comune della Spezia e su quello dell'Autorità Portuale della Spezia.
(8 novembre 2012)