Oggi, nel primo giorno di Primavera, Nave Palinuro compie 91 anni. Costruita nei cantieri di Nantes in Francia, fu infatti varata per una società privata il 21 marzo 1934, con il nome Commandant Louis Richard.
I costi elevati portarono ad armare la nave come una scuna, con tre alberi a vele auriche, cambiando il progetto originale che la vedeva come una bergantina. Fu inizialmente utilizzata per la pesca e il trasporto del merluzzo nell'area di Terranova, con partenza dal porto di Saint-Malo.
Nel 1951 venne acquistata dalla Marina Militare Italiana per affiancarla all'Amerigo Vespucci come nave scuola, in sostituzione del Cristoforo Colombo, che era stato ceduto all'Unione Sovietica per coprire i danni di guerra, e della Ebe, posta in disarmo.
Dopo l'acquisizione da parte della MMI, la nave venne sottoposta ai lavori per essere trasformata in nave scuola per gli allievi sottufficiali nocchieri, motoristi e nocchieri di porto della Scuola Sottufficiali della Maddalena. Al termine dei lavori, avvenuti presso il cantiere navale di Castellammare di Stabia e dell'Arsenale della Spezia, la nave entrò in servizio configurata come bergantina il 16 luglio 1955, e venne ribattezzata Palinuro, in onore del mitico nocchiero di Enea. Il motto della nave è "Faventibus ventis", che significa "Col favore dei venti".
Durante la sua attività, dal 1955 in poi, la Palinuro ha toccato la maggior parte dei porti del Mediterraneo, del Mar Nero e del Nord Europa e una stima del 2016 diceva avesse percorso già più di 300 000 miglia nautiche, pari a circa quindici volte il giro del mondo. Ha inoltre preso parte ai più prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d'epoca e alle regate delle cosiddette “Tall Ships”, tra le quali la "Cutty Sark", "l'Amsterdam Sail" ed il raduno delle vele d'epoca di Imperia.
Attualmente la nave fa base alla Maddalena, ma dal mese di luglio la sede di ascrizione del Palinuro sarà l'Arsenale Militare della Spezia. L'attuale Comandante è Capitano di Fregata Francesco Giangarrà, il Comandante in Seconda è il Tenente di Vascello Antonello Lorusso.
La Nave Scuola
Attualmente viene impiegata a favore degli allievi sottufficiali che frequentano il corso normale marescialli presso la Scuola sottufficiali di Taranto, e degli allievi della Scuola navale militare "Francesco Morosini" di Venezia. Una tappa importante che conclude il loro primo anno di formazione. Il Palinuro offre anche l'opportunità a giovani tra i 15 e i 25 anni di imbarcarsi per alcune settimane a bordo, affiancando l’equipaggio. Gli imbarchi hanno l'obiettivo di mantenere vivo il legame con i giovani e a trasmettere loro l’importanza dei valori custoditi dal Palinuro come la tradizione, la conoscenza del mare, la cura della nave, il lavoro di squadra e la vita a bordo di un veliero.
In questo ambito, Nave Palinuro ha recentemente avviato una collaborazione con il Cisita un progetto formativo legato alle costruzioni navali e all'arte marinaresca. Un percorso didattico che ha trovato nel Palinuro e nel suo equipaggio importanti stimoli per rendere ancora più pratiche e coinvolgenti le lezioni degli allievi dei corsi "Operatori del Legno" e "Operatori del Montaggio e Manutenzione di Imbarcazioni da Diporto". I ragazzi si sono infatti occupati del restauro delle casse in legno del vascello dove sono alloggiate cime e attrezzature di coperta, riportandole al loro antico splendore.
I ragazzi del Cisita, sotto la guida del Maestro d'Ascia Francesco Buttà, hanno anche prodotto due mezzi scafi del Palinuro, uno dei quali è stato donato alla nave e ora si trova affisso nel quadrato ufficiali.
Alberi e scafo
La nave ha tre alberi. Quello prodiero, il trinchetto, è armato con vele quadre, mentre gli alberi di maestra e di mezzana sono armati con vele di taglio (rande, frecce e vele di strallo). A questi alberi si aggiunge il bompresso, un quarto albero che sporge quasi orizzontalmente dall’estremità prodiera, anch’esso armato con vele di taglio (fiocchi). La superficie velica complessiva è di circa 1.000 mq., distribuiti su quindici vele. L'altezza degli alberi è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e di 30 metri per l’albero di mezzana.
Lo scafo, come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è suddiviso in tre ponti. Sotto il ponte principale di coperta si trovano i locali di vita dell’equipaggio e degli Allievi, mentre sopra sono collocate le sovrastrutture del castello prodiero e del cassero poppiero. Sul cassero, all’estrema poppa, è situata la Plancia di Comando, invece al suo interno sono ubicati gli alloggi e i locali di vita degli Ufficiali e dei Sottufficiali, la cucina e il forno.
I compiti di Nave Palinuro
Nave Palinuro svolge due compiti principali: offrire il supporto per la formazione degli Allievi Sottufficiali e contribuire alla promozione d’immagine della Marina Militare. Il primo obiettivo si realizza durante le campagne d’istruzione annuali, quando a bordo della nave imbarcano, in aggiunta all’equipaggio, gli Allievi che affrontano diverse settimane di navigazione con un programma di formazione che riguarda le tecniche della marineria, la sicurezza, la condotta della navigazione.
Il contributo promozionale e di proiezione d’immagine della Marina Militare si manifesta in occasione delle soste nei porti nazionali ed esteri, durante le quali la Nave testimonia alla popolazione le antiche tradizioni della marineria italiana e diventa ambasciatrice dell'Italia presso i porti in cui approda.
Dati tecnici
Scafo: in acciaio chiodato a ponte unico; lunghezza: 59 m (69 m fuori tutto), larghezza: 10 m, pescaggio: 4,8 m
Alberatura: Tre alberi in acciaio più il bompresso; altezza degli alberi sul livello del mare, trinchetto: 35 m; maestro: 34,5 m; mezzana: 30 m.
Superficie velica: circa 1000 m² divisi in 15 vele, vele quadre sul trinchetto, vele di taglio sui restanti alberi
Apparato motore: un Motore Diesel GMT A230.6 444 KW (603,84 HP)
Foto di copertina: Marina Militare