Il primo mese dell’anno 2025, Gennaio, si aprirà come sempre con il picco dello sciame meteorico/stelle cadenti Quadrantidi, residuo dell’antichissimo asteroide 196256 (2003 EH1), con l’abbondante frequenza di stelle cadenti (60- 70 l’ora), anche se molte saranno sicuramente di debole o debolissima intensità.
Gennaio sarà un mese molto ricco di congiunzioni con un allineamento planetario tra Venere, Urano, Giove, Saturno e la Luna.
Se siamo fortunati, la cometa C/2024 G3 potrebbe diventare visibile a occhio nudo, anche di giorno, entro il gennaio 2025. Tuttavia, potrebbe anche non sopravvivere al perielio e, anche se lo fa, sarà posizionata molto vicino al Sole nel cielo.
Ma nel mese di gennaio continuerà a essere protagonista indiscussa la Costellazione di Orione che raggiunge la sua massima altitudine e tutte le sue nebulose associate che soprattutto si trovano molto vicine al nostro pianeta Terra. Parliamo di nebulose molto suggestive e molto belle da fotografare anche con attrezzature modeste non solo telescopi ma con reflex dotate di obbiettivi da 50 mm a 150mm, ovvero in campo largo, come M42, Ranning Man, Testa di Cavallo, Nebulosa Fiamma, o altre più difficili da fotografare come la Nebulosa della Strega, il Loop di Barnard. Quindi se si ha un cielo buio con “bortle 4” e non quello di “Mordor”, la Costellazione di Orione sarà una di quelle immagini strabilianti che vi farà sognare come uscita dai giochi di fantascienza.
Altro soggetto che si alza in questo periodo è la Costellazione Dell’unicorno con la “Nebulosa Cono”, una nebulosa oscura che sembra quasi un vulcano con una protuberanza con una sorta di buco centrale dove c’è un’altissima zona di formazione stellare e simmetricamente dall’altra parte del “Cono” c’è la “Nebulosa Albero di Natale”, una nebulosa molto frastagliata ad emissione che quindi si presta molto bene alla fotografia a banda stretta. Ma il soggetto più affascinante che l’Unicorno si porta dietro è la “Nebulosa Rosetta”, anche se in realtà è un insieme di nebulose e che dà impressione ad una immagine di una “rosa cosmica”. Da fotografare sicuramente, e per riprenderla tutta, con focale da 400 a 800 mm, darà un risultato molto emotivo che ricorda un pò l’occhio di “Sauron”, mentre con focali più spinte è possibile entrare in questa regione centrale circolare con un buco dove al centro c’è una grande formazione di stelle luminose che danno origine a queste nebulose ad emissione.
In questo periodo altro soggetto che sta salendo alto nei nostri cieli è la Costellazione di Auriga. Al suo interno, ci sono molte nebulose interessanti come la “Nebulosa Fiammeggiante” IC405. Si tratta di una nebulosa a 1630 a.l. che ospita la stella variabile, Alfa Auriga “Cappella”, molto usata per gli allineamenti di strumenti astronomici. Si tratterebbe di una delle stelle cosiddette “fuggitive”, perché sono nate nella regione della nebulosa di Orione e da li ne sono scappate, disperdendosi nella Via Lattea. Altra nebulosa individuabile nella parte meridionale di Auriga è la “Nebulosa Girino” IC410. La caratteristica principale di questa splendida formazione sono i due filamenti gassosi simili a girini.
Gennaio è un mese tanto freddo quanto bello per l’astrofotografia.
(A cura di Claudio Gentile, Astrofotografo AAS)