Si è svolta questo fine settimana la 39° edizione del Paghero d'Oro, in edizione speciale dedicata al Presidente emerito della Pro Loco, Giovanni Pegazzano, recentemente scomparso, esperto pescatore e promotore di questo evento.
Anche se con una condizione meteo poco adatta, fa troppo caldo per questo il tipo di pesca, nella rada esterna del Golfo della Spezia una decina di equipaggi sino cimentati nella trentottesima edizione del "Paghero d'oro", ovvero la tradizionale gara di pesca al paghero organizzata dalla Pro Loco delle Grazie che vede in sfida equipaggi storici che da un po' di tempo sono però insidiati da giovani promesse della pesca.
Anche quest'anno, ma per le temperature eccessive che non facilitano questo tipo di pesca, le condizioni meteo marine hanno fortemente influenzato il risultato ed anche la partecipazione degli equipaggi, ma la tradizione ha comunque vinto garantendo lo svolgimento di questa classica della pesca spezzina. In mare, alla partenza, si sono visto sfidarsi una decina di esperti equipaggi, ma solo nove al termine della gara hanno presentato il pescato per la valutazione della severissima giuria tecnica. Del resto la selezione in mare è tipica in una competizione tradizionale, e per certi versi quasi "esclusiva", in tutti i suoi aspetti.
Questa gara di pesca al paghero, simbolo dalla Pro Loco delle Grazie, prevede una giornata di attività sulla distanza delle cinque ore in una zona vincolata, ovvero nel triangolo di mare tra Torre Scola, il Tino e Lerici. Una decina gli equipaggi in gara, tra cuoi molte giovani promesse. Ha vinto la coppia Enzo Gioviale e Fulvio Quattrocchi che si è vista assegnare, oltre le due medaglie d'oro, anche il Trofeo Renato Bianchi, abbinato alla vittoria della sfida di pesca, e il nuovo premio, ovvero il Trofeo Giovanni Pegazzano che viene assegnato da quest'anno a chi consegna il maggior numero di prede valide. Piazza d'onore per la coppia Paolo Gioviali e Piero Sigali che conquista il secondo posto, ed ottima prestazione, con il terzo posto, per la coppia Matteo Bagnale e Federico Bagnale, padre e figlio. Ottimo risultato anche per la coppia Galletti Mauro e Galletti Andrea, anch'essi padre e figlio, che oltre alla quarta posizione conquistano, il premio è stato assegnato ad Andrea, il Trofeo Roberto Boesmi per la preda più grande.
Premiazioni ai giardini del borgo ed al termine uno spuntino conviviale a base prodotti tipici realizzato dal settore gastronomico dell'associazione presieduta da Antonio Corda.
L'appuntamento è per il 2025 con la quarantesima edizione.