Grande serata venerdì 20 settembre al Museo del ciclismo "A. Cuffini". In Via dei Pioppi, sede della struttura museale, arriverà infatti il campione russo Evgeni Berzin, classe 1970, vincitore del Giro d'Italia 1994, anno in cui si aggiudicò anche la Liegi-Bastogne-Liegi; l'anno successivo salì nuovamente sul podio della Corsa rosa, in seconda posizione.
L'incontro, a ingresso gratuito, si terrà alle 17.30 ed è ospitato dal Museo spezzino in collaborazione con la Società ciclistica Levanto.
"Ringraziamo Berzin per la sua consueta disponibilità - dice Giancarlo Zoppi, presidente dell Associazione Loreli che gestisce il museo con un folto gruppo di appassionati- Erano anche le sue strade, si allenava sui tornanti che portano a Biassa e arrivano al Parodi. Abbiamo preparato l'angolo del selfie con una foto gigante dell'ex ciclista russo e abbiamo alcune sue maglie che aspettano di essere autografate - conclude Zoppi- per poi essere riposte in mostra."
Negli archivi del Museo del Ciclismo anche le immagini delle vittorie più prestigiose.
"Trent'anni fa, durante la quarta tappa Montesilvano-Campitello Matese - dice Antonio Vinciguerra, memoria storica del Museo - Berzin, in stato di grazia, se ne va in salita a 4 chilometri dell'arrivo e fa sua la maglia rosa. Una prestazione che lo avrebbe lanciato alla conquista della vittoria finale - conclude Vinviguerra- E dietro si era messo Pantani e Indurain, non due qualsiasi..."
Berzin, in quel giro del '94, s'impose nell'arrivo in salita di Campitello Matese (dove appunto conquistò la maglia rosa), nella cronometro di Follonica e nella dura cronoscalata del Passo del Bocco.
"Tappa a cronometro bellissima - dice Sergio Fascetti, specialista a cronometro del gruppo sportivo Loreli- vinse Evgueni Berzin, secondo Indurain à 20", poi Pantani a 1'37", segue De las Cuevas à 2'04"e un incredibile Massimo Podenzana , quinto, a 2' e 11". Incredibile sia l'ascesa che la discesa..."
Un gran bel biglietto da visita quello di Berzin che avrà appunto l'occasione di apporre la propria firma sulla maglia e sul libro dei grandi ospiti del Museo.
"Doverosi i ringraziamenti al Comune della Spezia - conclude Zoppi- e ai volontari che, con il proprio impegno e la presenza, permettono di condividere tutto quello che il pubblico può apprezzare"