Riguardo il “Progetto dei pontili galleggianti”, l’assessore Marco Russo si rivolge a quanti si oppongono al chiedendo di trovare argomenti e sottolineando la necessità di tale opera pubblica per lo sviluppo del paese.
Il 13 novembre 2023 il Comitato per la tutela della Rada di Lerici, dopo aver raccolto insieme alla Società Marittima di Mutuo Soccorso e al Circolo lericino di Legambiente 1000 firme di cittadini contrari a tale progetto, ha inviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) le proprie osservazioni al Progetto presentato dal Comune al suddetto Ministero in data 24 agosto 2023 (con nota al Prot. 135525/MASE del 24/8/2023) per la verifica di assoggettabilità del progetto (VIA). Nelle osservazioni da noi presentate, frutto di un lavoro serio portato avanti da tempo insieme alle altre associazioni lericine sopracitate, veniva messo in evidenza il pericolo di un tale progetto per una rada aperta ed esposta come quella lericina, per problematiche di tipo:
1. meteomarino e di sicurezza evidenziate dalle forti mareggiate dell’ottobre 2018 e del novembre 2023;
2. eco-sistema marino, dato sia da una diminuzione della circolazione delle correnti, dovuta alla presenza di corpi morti, sia dalla riduzione della radiazione solare sullo specchio acqueo, dovuta alla schermatura dei pontili, oltre a una maggior presenza di natanti “abitabili” con conseguente incremento degli scarichi puntuali;
3. paesaggistiche, forse tra le più importanti, perchè si andrebbe ad agire sotto a un borgo e a un Castello medievale. Oltretutto il numero di imbarcazioni privatizzerebbe, di fatto, una porzione della rada, creando una massa di imbarcazioni tale da alterare le proporzioni e l'equilibrio estetico naturale della baia. La costruzione di "pontili" come da progetto potrebbe rendere la rada più simile ad un grande parcheggio di auto. Centinaia di metri di pontili che si intersecano tra loro;
4. disagi per la popolazione e per il turismo: per almeno un anno e mezzo la passeggiata, le calate e la rada lericina sarebbero un enorme cantiere, senza contare le barche attualmente in mare che andrebbero spostate. Dove e con quali costi? A carico di chi? Senza contare la perdita di fascino del nostro borgo, conosciuto per le sue peculiarità di borgo ligure e per i paesaggi e senza contare le problematiche riguardanti, in primis, la viabilità ordinaria di Lerici, soprattutto in fase di installazione.
Con riferimento agli elaborati progettuali forniti dal Comune lericino, il Ministero sottolinea, infatti, che “mancano l’analisi e la descrizione di alcuni aspetti fondamentali per la valutazione dei potenziali effetti ambientali, tra cui la cantierizzazione”, per un progetto di cui non si comprende la necessità per il nostro borgo. Mille firme raccolte nella primavera del 2022 da cittadini contrari a tale progetto, che andrebbe a stravolgere in maniera irreversibile l’identità del paese. Davvero Lerici ha bisogno di un porto turistico per il suo sviluppo?
Pensiamo solo alla cantierizzazione: il Comune di Lerici nella presentazione del progetto al MASE - secondo la risposta del Ministero stesso - “non ha predisposto alcuna relazione, anche sintetica, sulla cantierizzazione. Parimenti, non sono indicati i mezzi per il trasporto delle materie e per la messa in opera”. “Anche riguardo al materiale posto in opera, il Proponente non fornisce un quadro esaustivo, propriamente ricavabile da un’osservazione che stima l’impiego di circa 4.200 tonnellate di calcestruzzo. Non si chiarisce ove saranno approvvigionate le strutture prefabbricate, né affronta i possibili impatti su recettori sensibili, sia per l’area portuale sia per la viabilità interessata dal trasporto dei materiali. In materia di rumore e di qualità dell’aria, soprattutto per la fase di cantiere non è stato effettuato il censimento di ricettori potenzialmente impattati”.
La Soprintendenza, inoltre, attraverso le rispettive osservazioni, fra le altre cose, si preoccupa che possa essere “modificata l’immagine consolidata della rada lericina, ponendo attenzione agli effetti della trasformazione sulle pubbliche visuali”. Secondo il Ministero, “il progetto dei pontili galleggianti viene valutato come determinante di potenziali impatti ambientali significativi e negativi e quindi da sottoporre a VIA, secondo le disposizioni di cui al Titolo III della parte seconda del D. Lgs. N. 152/2006”.
Invitiamo i cittadini a leggere il Parere n. 902 del 24 novembre 2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS - Sottocommissione Via (questo il link di riferimento: https://va.mite.gov.it/File/Documento/947937), per rendersi conto dell’enormità del progetto proposto dalla nostra Amministrazione. Progetto che dovrà essere nuovamente rivisto e modificato, in base alla indicazioni fornite dal Ministero stesso, con un ulteriore aggravio di costi progettuali a carico dell’intera collettività.
Comitato per la tutela della rada di Lerici