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L'associazione 'Palmaria SI Masterplan NO' alza la voce: "Siamo l’antidoto al sistema Cozzani-Toti" In evidenza

di Francesco Busoni - "Regolamento modificato per adeguarlo al Masterplan, furto alla democrazia" dichiara Giorgia Lombardi, portavoce PSMN

L’Isola Palmaria sta rischiando di vedere alterati i propri caratteri naturali, paesaggistici storico architettonici a causa del piano di dismissioni degli immobili demaniali a favore del Comune di Porto Venere. Comune e regione hanno elaborato un Masterplan che prevede la vendita degli immobili stessi ai privati per la creazione di strutture ricettiva dedicate ad un turismo di “livello medio-alto”.

L’associazione Palmaria SI Masterplan NO ha deciso di combattere al fianco dell’area protetta al fine di preservarla da ogni tentativo di speculazione edilizia. Oggi all’Urban Center presso il Teatro Civico della Spezia, il PSMN ha presentato ai cittadini i prossimi obiettivi che l’associazione si è prefissata e ha fatto luce sulla situazione attuale in cui versa l’isola nel contesto della tormenta giudiziaria che ha colpito l’area.

Giorgia Lombardi portavoce del PSMN:
“Faccenda gravissima e non occorre l'esito giudiziario per dire che lo è. Ha preso di mira un territorio già fragile e ha minato la già poca fiducia nella politica e istituzioni. Non è solo illecito giudiziario ma inopportunità, di dubbia finalità e interessi personali. Devono rendere conto a cittadini di cui sono amministratori. Il rischio è quello dell’aumento del disimpegno, della sfiducia nella politica. Non dobbiamo lasciare il potere a quei pochi mascalzoni, rischiamo di compromettere il nostro futuro. Lasciare la cura del nostro territorio a chi fa delibere illegittime o di fare politica su uno yacht è un affronto al nostro territorio. La Palmaria con il suo parco naturale regionale aveva un regolamento, questo statuto è stato modificato per adeguarlo al masterplan, questo è un furto della democrazia. In questa situazione non dobbiamo concentrarci sull’inchiesta giudiziaria ma sul modello proposto. Il Masterplan è diretto al turismo di elitè e si parla chiaramente di fascia media alta, 10 euro a biglietti, 70 per cento di spiagge private rispetto alle pubbliche, è la Liguria da spremere. Noi siamo orgogliosi di dire no, no alla vendita del territorio, no alle mafie, no alla corruzione. Noi siamo l’antidoto al sistema Cozzani-Toti. Lottiamo contro le ingiustizie anche se all’inizio ci dicevano che doveva essere una lotta contro i mulini a vento. Abbiamo raggiunto grandi risultati, e questi devono essere di grande ispirazione per tutti. Noi lo facciamo perché amiamo la nostra terra. Serve una politica però che sia dalla nostra parte e agisca con azioni e idee e che sostenga il movimento, ci affianchi. Abbiamo fatto manifestazioni, abbiamo promosso giornate di pulizia dell'isola, prodotto film, asta d’arte, concorso fotografico, abbiamo studiato con specialisti avvocati, ingegneri, esperti naturalistici. Abbiamo elaborato un progetto per una nuova Palmaria ma libera fruibile da tutti senza che sia snaturata perché diventi una Capri ligure. Capri è bellissima ma la Palmaria è molto più di un isola”.

Francesca Lanznaster, avvocato del movimento PSMN:
“Avevamo ragione, le carte che abbiamo letto mettono in luce le criticità nella gestione della cosa pubblica. Lo abbiamo criticato dalla creazione del Masterplan nel maggio 2019. Abbiamo fatto domande non ci sono state date risposte. No partecipazione, no discussione. Sfruttamento molto pesante dell’isola, uno stravolgimento che non permetterebbe altri progetti come un parco veramente funzionante. Non esistono più ostelli in Palmaria, quello di Porto Venere è sotto sequestro. Abbiamo chiesto la revisione di questo progetto dove sono stati messi 25 milioni di euro di cui l'80 per cento un investimento privato con agevolazione amministrativa nel piegare le regole affinchè fosse adatto alla vendita. Le aste sono state il punto cardine per far funzionare il Masterplan. Stabilimento di Carlo Alberto sempre stato antipasto del Masterplan con la costruzione di ristorante con piscine era definita area abbondonata, una discarica mentre è sempre stato il panorama di Porto Venere. Gli strumenti urbanistici non sono stati rispettati, le deroghe che aggirano le regole per arrivare allo scopo sono oggetto di intercettazioni. Ci era stato detto che lo scheletrone era stato demolito e non sarebbe stato ricostruito. Adesso non solo la Palmaria non è più area libera anzi è sotto sequestro. Questo è il momento per agire in modo propositivo, il Masterplan ha indebolito Portovenere e Palmaria. Residenti non hanno servizi e il futuro ad oggi non sappiamo cosa ci attende”

“Totale intolleranza al dialogo non solo con i cittadini ma anche con il consiglio comunale. La partecipazione è importante, se non c’è voce contrastante questa politica andrà sempre avanti. Noi dobbiamo metterci la faccia per far capire a tutti quanto la Palmaria sia in pericolo”.

Giovanni Cortelezzi Presidente Lega Ambiente Lerici:
“Gestione malata della cosa pubblica, le aspettative erano altre, degrado della pubblica amministrazione e politica. La corruzione non è solo problema legale e economico ma anche problema culturale. Si evolve attraverso processi che si definiscono normali, ‘cosi fan tutti’ è la giustificazione. Questo atteggiamento del chiudere un occhio deve portarci ad agire. Perdita di fiducia nelle istituzioni. Abbiamo creato l’Associazione contro il progetto tossico del Masterplan. Dobbiamo ridare valore alla Palmaria è area protetta è patrimonio dell’umanità. Ha valore economico e paesaggestico notevole ed è di tutti. Dobbiamo avviare un processo di rinaturalizzazione, ripristinare i progetti dell’associazione come erano partiti all’inizio inserendola in una pianificazione territoriale più ampia che comprende tutti i parchi naturali non solo quello che coinvolge la Palmaria. Compromettiamoci, non dobbiamo avere paura di rivendicare la nostra sovranità di cittadini che la costituzione ci da”.

Stefano Sarti responsabile del gruppo-Progetto Palmaria SI Masterplan NO:
“Il movimento è diviso in gruppi di lavoro. Uno allo smontaggio del Masterplan diretto a trovare tutte le magagne. Un altro è quello che si impegna a portare avanti gli obiettivi del nostro progetto che io coordino. Non abbiamo mai voluto un Masterplan alternativo, dobbiamo eliminare la parola dal vocabolario. Noi vogliamo una Palmaria totalmente diversa, Masterplan deve sparire da immaginario collettivo. Abbiamo cercato di introdurre innanzitutto in schede teoriche i punti che vogliamo combattere. Importante fare riflessione su come trasformare le idee in progetto alternativo concreto. Quali sono le azioni? Chiedere che Masterplan venga ritirato, ora non è stato ritirato, c’è la tempesta giudiziaria e il Masterplan è ancora li. Poi dobbiamo chiedere che il parco regionale venga reso tale che non sia legato strettamente al Comune perchè è questo che ci ha portato alla situazione attuale. Il Masterplan è ancora sul tavolo e deve sparire da lì”.

Sulle iniziative è intervenuta Tiziana Cima, PSMN:
“Terremo un convegno sulle isole sostenibili a fine estate, sarà convegno scientifico a Portovenere si spera. Interverranno studiosi, scienziati, ingegneri per fare il punto della situazione. Speriamo di realizzarlo a Portovenere anche se ora il comune ci nega le nostre richieste. Volevamo fare concerto in passato, il comune ha negato il permesso con motivazioni pretestuose, serviva patrocinio comunale che non ci davano per ovvi motivi. Domenica scorsa abbiamo fatto passeggiata in Palmaria, camminata di pulizia, istruttiva. Abbiamo chiesto l’accesso alla Batteria Umberto I per capire anche cosa fare e per farla visitare a persone venute da fuori Spezia: ci è stata negato l’utilizzo perché secondo loro non c’era personale adatto per accompagnarci. Il comune non ci rispondeva. Abbiamo fatto un concorso fotografico e sono state premiate le foto più belle in una splendida serata sull’Albatros, molto emozionante. Adesso vogliamo scrivere una lettera pubblica alla sindaca di Porto Venere che è ancora orgogliosa del mandato precedente. Vorremo sapere la sua posizione adesso se in continuità o meno, non ci ha risposto per adesso, vogliamo avere rapporto con lei ma nulla. Vorremo fare inoltre un flashmob durante la consueta piscina naturale. Continueremo a fare passeggiate per pulire l'isola perché il comune non fa quello che dovrebbe, non pulisce. Parteciperemo al consiglio comunale organizzato ad hoc per quello che sta accadendo. Vi invito ad iscriversi all’associazione, con le quote paghiamo tutte le nostre iniziative, non abbiamo finanziatori noi...Questo è solo l’inizio”.

 

 

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