Sabato 18 maggio 2024 la Società Naturalistica Spezzina, in collaborazione con il CAI-Sezione della Spezia e l’Accademia Lunigianese di Scienze “G. Capellini”, ha organizzato, presso la sede della stessa Accademia, la proiezione del documentario Lupo Uno, premiato al Trento Film Festival 2023 come migliore documentario di attualità. Nel documentario gli autori hanno seguito per oltre un anno i ricercatori dell’Università degli Studi di Sassari, incaricati dalla Regione Veneto di monitorare e favorire la gestione “proattiva” di una famiglia di lupi, allo scopo di prevenire l’impatto sulle attività della montagna.
Alla proiezione erano presenti il prof. Marco Apollonio, professore ordinario di Zoologia presso l’Università degli Studi di Sassari nonché tra i maggiori esperti italiani sul lupo, ed il ricercatore dott. Siriano Luccarini, che hanno collaborato alla realizzazione del documentario.
L’evento ha avuto un grande successo di pubblico, che ha riempito tutti i posti a disposizione nella prestigiosa sala dell’Accademia.
Dopo le emozionanti immagini del documentario è scaturita una discussione di estremo interesse, con coinvolgimento ed attenzione da parte di tutti i presenti, che hanno rivolto agli esperti relatori numerose domande.
Si è parlato soprattutto del conflitto tra uomo e lupo e delle strategie da mettere in atto per mitigarlo.
I due esperti hanno sottolineato che la convivenza tra uomo e lupo è di fatto ormai in essere, pur persistendo una serie di criticità per il cui superamento non esiste una ricetta valida per tutte le situazioni; in particolare per quanto attiene il rapporto tra presenza di lupi e allevamento del bestiame esistono diverse metodiche che vanno variamente integrate caso per caso, ma che riducono di molto il conflitto (ovvero i casi di predazione del bestiame).
Il Prof. Apollonio, sulla base della propria esperienza nello studio del lupo, che prosegue da più di trent’anni dapprima in Appennino e quindi sulle Alpi, ha testimoniato che purtroppo nella maggior parte dei casi le proposte avanzate dal mondo scientifico non vengono raccolte da decisori ed amministratori locali. Ed anche alcuni basilari modelli comportamentali per evitare l’avvicinamento del lupo alle zone abitate non sono stati ancora assimilati: basti pensare al caso degli allevamenti che lasciano resti animali all’aperto (placente o scarti di macellazione) o semplicemente il sacchetto dell’umido della raccolta differenziata che può attirare il grande predatore, direttamente o in seguito alla frequentazione di sue prede come il cinghiale.
Sempre in riferimento a queste criticità la Società Naturalistica Spezzina ha espresso l’intenzione di procedere in un'opera di informazione e sensibilizzazione sul lupo su basi scientifiche, proprio per divulgare e applicare il bagaglio di conoscenze scientifiche acquisite tramite la ricerca. Anche portando avanti la collaborazione con CAI e Accademia Capellini, sul modello di questo primo evento, ovvero utilizzando un approccio super partes e non pregiudiziale, e mettendo a confronto i cittadini con esperti del settore.