Ieri sera i cieli di mezza italia si sono tinti di porpora. Abbiamo chiesto a Sabrina Mugnos di spiegare il perché di questo fenomeno.
Sabrina, che cosa è accaduto esattamente in cielo ieri sera?
La natura non finisce mai di stupire e dove non arriva e’ la bellezza a raggiungerlo. Inaspettatamente e meravigliosamente, mentre eravamo intenti a scrutare il cielo dal nostro Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi, sulle colline della Spezia, il cielo si e’ infiammato di rosso porpora. Nello stesso istante il web è stato inondato da immagini deliziose provenienti da mezza Italia.
Il Sole emette di continuo un “respiro”, cioè una radiazione che si chiama Vento Solare, fatto principalmente di protoni (idrogeno ionizzato) che si muovono a qualche centinaio di chilometri al secondo, e che raggiunge la Terra nel giro di qualche giorno. Tuttavia, soprattutto quando si trova in un periodo di grande attività come in questo momento (secondo un ciclo undecennale) dalla superficie si liberano esplosioni più o meno violente di raggi x chiamati “Brillamenti” o “Flares” che, quando accompagnati dal rilascio di plasma fortemente magnetizzato diventano “Eruzioni di massa Coronale”. Possono viaggiare fino a 3000 km/sec e, se allineati col nostro pianeta, possono raggiungerlo in 15-18 ore. Ad attenderle, trovano il nostro campo magnetico che ci protegge deviandone la maggior parte verso le zone polari.
L’intensità dell’energia immessa dal vento solare nella magnetosfera è controllata principalmente dalla direzione del campo magnetico trasportato dal plasma, cioè il Campo Magnetico Interplanetario o IMF. Le linee del campo magnetico terrestre sono dirette verso nord, uscendo dall’emisfero meridionale ed entrando in quello settentrionale. Quando la componente verticale dell’IMF che arriva alla magnetosfera diurna è diretta anch’essa verso nord, non interagisce in modo significativo con essa (a meno che non si tratti di una bolla di energia violentissima), ma ci scivola accanto dirigendosi verso il lato notturno. Al contrario, quando la direzione dell’IMF è diretta verso sud, diventa antiparallela con quello terrestre determinando la fusione tra le linee di campo, cioè il fenomeno della “riconnessione magnetica”.
Che cosa accade quindi in questa circostanza?
Senza entrare troppo nel dettaglio, in questa circostanza l’energia solare viene imbucata verso le zone polari ed entra in contatto con gli atomi e molecole dei gas di cui è fatta la nostra atmosfera (principalmente azoto e ossigeno). A seconda di quelli che colpisce, dall’energia con la quale lo fa e dalla quota alla quale avviene l’impatto, si “accendono” colori diversi, ed è l’aurora polare. Il verde è prodotto dall’ossigeno a quote da 100 a 300 km, il blu e viola dall’azoto a quote inferiori ai 100 km mentre il rosso e porpora interessano l’alta atmosfera oltre i 400 km di altitudine. Questo suggestivo fenomeno è visibile a latitudini che, di norma, sono tra i 60 e 80°, ma quando le tempeste geomagnetiche che si scatenano sono particolarmente violente, possono spingersi a latitudini più basse.
In questo periodo il sole è in un momento di grande attività...
Esatto, in questi giorni gli studiosi stanno rivolgendo particolare attenzione al sole che è effettivamente in un momento di grande attività, testimoniata dal gran numero di macchie che si osservano sulla superfice ed in particolare un gruppo chiamato “AR3664” che nella giornata di oggi ha generato un potente brillamento (esplosione di Raggi X) accompagnato da un’eruzione di massa coronale. Le conseguenze sono state che in queste sera, e probabilmente anche domani, una grande attività aurorale in prossimità delle zone polari del Pianeta.
Che fenomeno abbiamo quindi osservato ieri sera?
Ciò detto, dovremmo aver appena osservato una sorta di variante delle aurore ordinarie chiamata SAR (acronimo di Stable Auroras Red Arches). Si tratta di un effetto che non è prodotto direttamente dal vento solare che si imbuca nelle zone polari, ma da quello che rimane intrappolato dal campo magnetico del nostro pianeta che scorre lungo le latitudini medio - basse, costretto in una rotazione ad anello con polarità opposta a quello terrestre. Se questa energia viene, poi, pompata nell’alta atmosfera, ionizza l’ossigeno atomico ad alta quota ed ecco l’effetto osservato nel nostro angolo di pianeta.