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La Biblioteca Speciale di Storia dell’Arte e Archeologia sarà intitolata a Giancarlo Marmori In evidenza

Scrittore, giornalista e critico d’arte.

Questa mattina la Giunta Peracchini, su proposta dell’assessore alla toponomastica Maria Grazia Frijia, ha deliberato di intitolare la Biblioteca Speciale di Storia dell’Arte e Archeologia a “Giancarlo Marmori”. La Biblioteca Speciale di Storia dell’Arte e Archeologia si trova  all’interno della Palazzina delle Arti in via Prione 238 alla Spezia.

“Intitoliamo la Biblioteca Speciale di Storia dell’arte e Archeologia a Giancarlo Marmori - dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini- scrittore e giornalista molto raffinato, critico d’arte, realizzò prestigiose opere letterarie pubblicate in Francia e in Italia. La Spezia è orgogliosa di vantare tra i suoi figli personalità dello spessore di Marmori e di dedicargli questo piccolo scrigno di cultura che ha sede nel cuore della città, all’interno della Palazzina delle Arti.”

 

BIOGRAFIA GIANCARLO MARMORI

Giancarlo Marmori, scrittore e giornalista molto raffinato, critico d’arte, si dedicò all’attività letteraria, realizzando opere pubblicate in Francia e in Italia. Nato da Renato e Bianca Maria Arnavas, dopo la laurea in filosofia presso l’Università di Genova si stabilì a Parigi, dove, dal 1957 fu corrispondente de L’Espresso, oltre che collaboratore de Il Mondo, il Corriere della Sera e La Repubblica. Sulla sua vicenda intellettuale influirono, oltre gli stimoli culturali che una città come Parigi offriva, anche il sodalizio con lo scrittore Pierre Klossowski, di cui tradusse anche numerose opere. Ai primi anni parigini risale la stesura di una raccolta di poesie, seguì l’esordio narrativo con il racconto La parlerie, uscito poi in italiano come Lo sproloquio; di poco successivo fu Cérémonie d’un corps, tradotto in italiano con il titolo Storia di Vous. Nella prima metà degli anni Sessanta, sollecitato dall’editore Feltrinelli, partecipò al primo e terzo convegno del Gruppo 63, nel corso dei quali si svolse un ampio dibattito sul romanzo sperimentale. Si dedicò, inoltre, ad importanti saggi, tra cui si ricordano Le Vergini funeste, Senso e anagramma, e infine, nel 1975 pubblicò il romanzo La Venere di Milo, considerato il più impegnativo tra i suoi scritti. Nel 1991, grazie al sapiente lavoro di recupero della moglie Elena Guicciardi, uscì postumo il romanzo Gabriele.

 

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