"Il primo ad accogliere l’istanza del mondo animalista e a dire “basta” alla vendita degli animali vivi alla fiera patronale di San Giuseppe, del 19 marzo, è stato il Comune della Spezia, con un provvedimento entrato in azione un anno fa. Ed ora anche il Comune di Sarzana ha firmato un impegno che pone fine all’esposizione e al commercio di esseri viventi del mondo animale alla storica fiera delle nocciole, in programma dal 6 all’8 aprile. È un notevole passo avanti, un'altra pietra miliare è stata posta, verso un futuro che veda definitivamente gli animali come esseri senzienti che meritano amore e rispetto. La meta è lontana, ma le guerre culturali si vincono attraverso traguardi possibili, battaglie modulate su tempi lunghi. E ogni tacca è una indicazione precisa. La sensibilizzazione va avanti".
Lo affermano le sigle promotrici della fine della vendita di animali vivi alle fiere, ovvero Animalia, ANTA ODV La Spezia, Arkus ODV La Spezia, LAV La Spezia, Liberi Associazione di Volontariato, L'Impronta Volontari Indipendenti Canile, Lipu Sezione della Spezia e SOS Randagi Sarzana.
"Ringraziamo la sindaca di Sarzana Cristina Ponzanelli, l’assessore alla tutela degli animali Sara Viola e l’assessore al commercio Luca Ponzanelli per la grandissima sensibilità dimostrata - proseguono le associazioni - Il futuro è questo, il futuro si sta scrivendo adesso, che si tratta di piccoli cambiamenti importanti, necessari, da promuovere in ogni città, in ogni contesto, per far sì che si concretizzino e si allarghino sempre più. Un passo alla volta".
"Non vedremo più alle fiere di San Giuseppe e delle nocciole uccellini ammucchiati in piccole gabbiette - spiegano - coniglietti, tartarughine, cavie, pesciolini e criceti spaesati, quasi asfissiati, ammassati l'uno con l'altro in attesa di essere comprati come oggetti e spesso gettati via. Perché questo tipo di acquisti fatti per gioco, nella calca, fra un croccante ed un palloncino, non possono rivestire consapevolezza. A seconda delle mode, qualche volta è stato il turno dei pulcini, altre dei cuccioli di gatto e cane, e dei conigli, per non parlare di pesci e volatili, lasciati poi a finire la loro non vita in vaschette o scatoline. La crociata a favore dei provvedimenti “animal friendly” non cessa. Proseguirà per tentare di far estendere lo stesso principio a tante altre iniziative che mettono ancora al centro il commercio di animali. Un esempio è la fiera degli uccelli, discusso appuntamento sarzanese di fine estate, in cui si fa mercato di richiami vivi. Proprio quegli uccellini che vengono privati per sempre del diritto al volo e usati per attirare i propri simili, perché vengano abbattuti da chi pratica un’anacronistica forma di caccia. Pratica non solo detestata dalle sigle di tutela degli animali ma anche invisa alla stessa Unione Europea, che la ritiene una crudele forma di barbarie. Fiere come questa, sono da consegnare al passato, ad un modo di vivere che non è più il nostro. Sarzana è chiamata a dare un segnale di civiltà: riconvertendo le sue iniziative in qualcosa di più rispettoso nei confronti della natura".
"Manca ancora un fardello da debellare - scrivono le sigle - ma siamo sulla buona strada. Lotteremo anche per questo, ma ora possiamo brindare a questo successo ottenuto insieme".
