Questa mattina si è tenuta al cinema Moderno la proiezione del film "Mountainmen. Linea Gotica 1945”, in anteprima per gli studenti del Parentucelli Arzelà in memoria del giovane Alessandro Simonelli.
Una mini-serie che racconta le vicende vissute sui pendii appenninici di Liguria- Toscana ed Emilia Romagna durante la seconda guerra mondiale. Una ricostruzione fedele a cura del regista Luciano La Valle a cui hanno preso parte Alessandro Simonelli, giovane sarzanese scomparso prematuramente, a soli 19 anni, lo scorso anno e il fratello gemello Federico.
Questo il ricordo del sindaco, Cristina Ponzanelli, nel saluto che ha rivolto agli studenti.
“Ringrazio il preside e tutti i vostri professori per avere partecipato a questa giornata, che nasce da un grande dolore, prima di tutto di un papà, di una mamma, di un fratello, di un'intera famiglia, che però è anche il dolore di un'intera comunità: la morte prematura di un ragazzo, Alessandro, che ha frequentato la vostra scuola, che aveva tante passioni e tanti progetti per il futuro, proprio come avete tutti voi oggi.
La sua famiglia ha voluto condividere con voi questo film, alla cui realizzazione hanno partecipato anche Alessandro e il suo gemello Federico e in questo modo probabilmente senza nemmeno rendersene conto ci hanno fatto due grandi doni.
Il primo dono il messaggio di questo film che ci racconta la storia di ragazzi americani ventenni che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà, venendo a combattere nel nostro Paese e questo ci dà una grande responsabilità e ci consente di riflettere sul fatto che la libertà è un bene prezioso, ma che non si conquista mai una volta per tutte e che ognuno di noi, ogni giorno, ha la responsabilità di preservarla e di difenderla.
So che voi ragazzi dell'Istituto Agrario avete una grande sensibilità su questo, lo ho capito anche recentemente leggendo la lettera che avete scritto per manifestare solidarietà e difendere il diritto degli studenti, coinvolti nei fatti avvenuti pochi giorni fa a Pisa, di manifestare la loro opinione e stigmatizzando l'uso dei manganelli. Anche questo è un modo per difendere la libertà, senza mai dimenticare che la Polizia e le Forze dell'Ordine sono una risorsa fondamentale e un presidio essenziale a tutela di quella stessa libertà: sono uomini e donne che ogni giorno, con grandissimi sacrifici e mettendo a rischio la loro incolumità, lavorano per la nostra libertà e spesso, purtroppo, non tornano a casa per avere difeso quei diritti, quella sicurezza e quella libertà, che è la nostra.
Il secondo dono che ci ha fatto la famiglia di Alessandro riguarda invece un messaggio umano e profondo per ognuno di noi di fronte al dolore.
Il dolore ci può isolare, ci può annichilire, ci può anche incattivire nei confronti degli altri, ci può far togliere agli altri, ma ci può anche far fare una scelta diversa: ci può far crescere, ci può fare aprire agli altri per la volontà di trasformare quel dolore in qualcosa di buono, ci può far DARE ed è quello che oggi hanno voluto fare con noi i famigliari di Alessandro.
Ci hanno dato un grande messaggio: avete una vita bellissima e preziosa davanti, tutta da costruire, siatene consapevoli. E di fronte ai momenti più difficili della vita, anche di fronte al dolore, tirate fuori il meglio di voi stessi.
Fatelo ragazzi, perché siete splendidi, proprio come lo era Alessandro!”
