Prosegue l'attività di repressione della Squadra Mobile della Questura spezzina. In previsione vi sono infatti una serie d'incontri con associazioni del territorio per parlare di sicurezza e truffe. L'obiettivo è portare all'attenzione di tutti tale problematica, così sentita e presente, ma spesso sottovalutata dal cittadino, in quanto appare legata soltanto a determinate grandi realtà, le quali spesso sembrano lontane. Il fine della riflessione vuole essere proprio quello, ossia far capire che può accadere a tutti, da un momento all'altro.
Un aumento delle truffe alla Spezia, circa una settantina nell'ultimo anno. Tema che riguarda soprattutto gli anziani, maggiormente coinvolti in questa rete criminale. Il bilancio dell'ultimo anno vede 9 persone identificate delle quali 3 tratte in arresto in flagranza di reato, 4 denunciate alla Procura della Repubblica per concorso nel reato di truffa e 2 per favoreggiamento personale.
La truffa telefonica, pratica più insidiosa e maggiormente riscontrata sul territorio.
Generalmente i truffatori raggiungono telefonicamente soggetti fragili come anziani, poi parlando riescono in primis a carpire dati. Successivamente, di solito, avvengono simulazioni di situazioni di pericolo come, ad esempio, il finto incidente che coinvolge un familiare. L'importante è ricordare che nessuno chiede di consegnare immediatamente nè denaro contante, nè tantomeno oggetti preziosi, per tale motivo questa eventuale richiesta deve risultare campanello d'allarme. Necessario anche chiamare il 112 anche nei casi dubbi ed eventualmente, segnalare senza problemi.
Due casi recenti alla Spezia, per mano dello stesso stesso truffatore.
Il 18 novembre scorso c'è stato un tentativo di truffa nei confronti di una persona di 84 anni residente nella zona di Piazza del Bastione e una truffa andata a segno pochi istanti dopo a una signora di 92 anni residente nel quartiere di Mazzetta.
Il modus operandi è stato analogo in entrambe le circostanze.
Nel primo caso, una persona, qualificatasi per un maresciallo dei carabinieri, telefonava all'ottuagenaria riferendole che, poco prima, la figlia aveva causato un grave incidente stradale. Per rendere più credibile la finzione, per pochi istanti passava al telefono una donna che stava piangendo, facendole credere trattarsi della figlia. Il finto sottufficiale rappresentava alla vittima che, per evitare l'arresto della figlia, avrebbe dovuto pagare una cauzione utilizzando tutto il denaro ed i preziosi che aveva a disposizione in casa. Raccolto il denaro ed i gioielli di famiglia, l'anziana attendeva a casa l'arrivo della persona incaricata per ritirarli ma, quando costui suonava alla porta, non apriva avendo nel frattempo maturato il timore di poter essere vittima di un raggiro.
Nel caso della signora residente nel quartiere di Mazzetta, si è consumata invece la truffa. Secondo un ormai collaudato copione il finto carabiniere la informava che il figlio aveva causato un grave incidente stradale con feriti. Subito dopo riceveva la telefonata da parte di un altro complice, un sedicente avvocato che, con la scusa di dover pagare subito i danni per dissuadere i familiari del ferito a sporgere denuncia, invitava l'ignara vittima a consegnare ad un incaricato tutto il denaro ed i preziosi custoditi in casa. Seguendo le istruzioni del falso legale l'anziana consegnava ad un uomo, che si presentava sotto l'abitazione, la somma di 3.000 euro in contanti e diversi oggetti preziosi.
Indagini andate a buon fine.
Il trentatreenne, un truffatore seriale, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per tentata truffa e truffa consumata, entrambe aggravate dall'aver agito in pregiudizio di persone caratterizzate da minorata difesa a causa dell'avanzata età mentre sono tuttora in corso accertamenti finalizzati ad identificare il complice.