La sua O bella Spezia è diventata una sorta di inno della città ed in quasi tutte le case spezzine c'è almeno un "Lünàio dea Spèza": Eugenio Giovando è stato senza dubbio uno dei personaggi simbolo della Spezia e della spezzinità. Poeta, scrittore, musicista si è sempre dedicato al recupero e alla diffusione delle tradizioni e del dialetto spezzini. e gli spezzini lo hanno stimato ed amato e non lo dimenticano, come testimoniano le numerose attestazioni di affetto che la famiglia continua a ricevere e che numerosissime sono state anche in occasione, il 6 gennaio, del centenario della nascita dell'artista.
Tra tutti quei messaggi, però, rileva la famiglia, ne mancavano alcuni...
Ecco cosa scrive Stefania, figlia del maestro Giovando,riportando il pensiero di tutta la famiglia:
"RINGRAZIO a nome mio, di mia sorella Giuliana, di mia zia Luciana (sorella di mio padre) e di tutta la nostra famiglia, gli amici reali e virtuali che hanno espresso il loro affetto e la stima nei confronti di mio padre Eugenio Giovando, grande cantore della spezzinità, poeta dialettale e in lingua, musicista e cantautore, che il 6 gennaio di quest’anno avrebbe compiuto 100 anni.
NON RINGRAZIO, invece, le autorità cittadine che non solo non hanno espresso un minimo sentimento a ricordo di uno dei più grandi figli della nostra città, in riconoscenza di quanto ha fatto per tutti gli spezzini, ma che a distanza di 18 anni passati dalla sua scomparsa, non hanno ancora ritenuto di dedicargli una piazza o una via preferendogli altri personaggi, qualcuno dei quali né spezzino né del tutto degno di ricordo.
Nemo propheta in patria, si dice, ma è desolante che proprio chi ci amministra si faccia alfiere di questa triste verità".
Stefania Giovando