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L'Osteria Negrao cerca una nuova gestione: si conclude una storia lunga oltre 70 anni In evidenza

Aperta la ricerca di successori che abbiano voglia di proseguire la tradizione 

Era la trattoria dei nostri nonni e dei nostri genitori quando erano bambini; quando negli anni ’70 era di moda la passeggiata fuori porta, le trattorie spezzine si riempivano di famigliole che si rifocillavano dei piatti tipici della cucina spezzina.

Il ristorante, aperto nel 1950 dai coniugi Nella e Firmino Calzetta nello storico quartiere della Chiappa, ha poi proseguito l’attività con le due figlie, Enrica e Grazia. Prende il nome dal luogo in cui sorge, un tempo uliveto di olive nere. Da sempre ha proposto un menù con i piatti tipici della tradizione, di terra e di mare, come la mesciua, i muscoli ripieni, i ravioli, lo stoccafisso in umido, il coniglio alla cacciatora; e poi sgabei, torte di verdura, crostate, castagnaccio e molte altre prelibatezze. Parole d’ordine: amore per il proprio lavoro, genuinità, stagionalità.

Con la chiusura del Negrao prosegue una lunga emorragia di attività commerciali, alcune dal sapore storico, che sembra non avere più fine. Abbiamo assistito negli anni passati alla chiusura di molti: Panattoni, Città di Milano, Casa Musicale Biso, Oleggini, Pandora’s e molti altri.

La crisi è soprattutto dovuta ad un cambio generazionale che, in tempi brevi, ha modificato le abitudini di molti italiani. Anche in campo alimentare, spesso internet ha cambiato le abitudini degli spezzini (consegne a domicilio, ristoranti etnici e fastfood), anche se molti non hanno mai dimenticato o hanno voglia di riscoprire i gusti della tradizione, del buon cibo genuino e di stagione.

E locali come l’Antica Osteria Il Negrao hanno continuato a lavorare, con i piatti della tradizione spezzina, con clienti nuovi e con clienti affezionati, offrendo un clima familiare, dal sapore autentico.

Adesso per le sorelle Enrica e Grazia è arrivato il momento della chiusura del locale, del meritato riposo. E, come confidano alla giornalista della Nazione, “speriamo di trovare qualcuno di volenteroso capace di portare avanti l’attività, siamo anche disposte ad insegnare i trucchi del mestiere, ma ad una condizione: che venga mantenuta la tradizione e che si continui a coltivare l’amore per la buona cucina spezzina”.

Un invito a giovani spezzini volenterosi a non lasciarsi sfuggire un’occasione.

Il commento di Vittorio Graziani, Presidente di Confcommercio La Spezia: “La notizia lascia certamente l’amaro in bocca. Il Negrao è davvero un pezzo di storia della nostra città, tutti noi spezzini abbiamo tanti piacevoli ricordi, non solo culinari, legati a questo locale. Mi auguro con tutto il cuore che si possa trovare il modo di non perdere questo luogo di tradizione e cultura spezzina. Quindi ai ringraziamenti e ai complimenti più sentiti che rivolgo a chi lascia, auspico anche di poter fare domani gli auguri a chi subentrerà!”.

 

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