Anche il 2023 si avvicina dunque al capolinea, e come sempre, è tempo di bilanci. Per numerose persone spezzine, e per le loro famiglie, l’anno che sta finendo ha segnato una svolta che possiamo definire storica e triste al tempo stesso: per la prima volta, infatti, dopo oltre trent’anni, non per forza maggiore, ma per una scelta ben precisa di qualcuno, tanti giovani disabili non hanno potuto godere dei dieci giorni di vacanza, da essi pagata (dieci giorni su 365 non sono poi molti), ai quali erano ormai abituati. Dieci giorni di libertà, in montagna o al mare, insieme agli amici e ai loro accompagnatori, presto diventati anch’essi degli amici. E soprattutto dieci giorni senza papà e mammà tra i piedi, liberi di divertirsi, di fare belle passeggiate, di svagarsi in posti bellissimi, finalmente fuori dalle solite quattro mura della casa. Parliamo dei soggiorni estivi, organizzati fin da tempi ormai lontani dal Comune della Spezia con la partecipazione delle famiglie.
Ebbene, per il quarto anno consecutivo – 1.500 giorni – quei dieci giorni di libertà, attesi con grandi speranze dai ragazzi, sono saltati. Nei primi tre anni per colpa del Covid, e quest’anno per scelta del Comune della Spezia. Evidentemente, avendo bisogno di soldi per finanziare tante iniziative di facciata come le fioriere, le luminarie di Natale, il logo della cultura, le panchine giganti, e tante altre belle cose, sindaco e assessori, pur avendo già in cassa i denari dei soggiorni risparmiati nei tre anni del Covid, non hanno trovato di meglio che più che dimezzare il budget per il 2023 rendendo con ciò impossibile l’organizzazione dei soggiorni, e costringendo i ragazzi a starsene a casa, togliendogli la gioia di quei dieci giorni di svago.
A chi gli chiedeva conto di tale decisione – possiamo dire di quella vergognosa decisione – il sindaco Pierluigi Peracchini ne ha attribuito la responsabilità agli “uffici”, come dire che lui non ne sapeva niente, che la cosa gli è passata sopra la testa. Evidentemente deve essere passata sopra la testa anche all’assessore Brogi, il quale altrimenti ne avrebbe subito informato il sindaco.
Pertanto, non avendo motivo di dubitare della sua buona fede, prendendo per buona la versione degli “uffici”, ma preferendo anche non metterci la mano sul fuoco, chiediamo al sindaco, di solito così solerte, grazie all’ottimo ufficio stampa comunale, nel rispondere ai suoi concittadini, se nell’estate che verrà, 2024, i ragazzi disabili potranno contare o no su quei dieci giorni di libertà!
Nel frattempo, buon Natale!
Un gruppo di familiari di ragazzi disabili spezzini