"Nella giornata di ieri presso la Casa Circondariale della Spezia sono stati rinvenuti all' interno di una camera detentiva due telefoni cellulari e nell' ultimo mese sequestrati circa 150 grammi di sostanza stupefacente tra cocaina, hascisc e compresse di subotex lanciate dall’esterno all’interno dell' istituto e tentate di introdurre da un detenuto che rientrava da un permesso.
Alcuni poliziotti penitenziari in servizio hanno fatto la scoperta evitando che i telefoni cellulari venissero utilizzati e la droga consumata e spacciata all'interno dell'istituto", è quanto denuncia il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
"Non è la prima volta- afferma il Segretario Regionale Sappe Vincenzo Tristaino- che nelle carceri liguri vengono rinvenute sostanze stupefacenti e oggetti non consentiti, come ad esempio i telefoni utilizzati dai detenuti per comunicare con l'esterno.
Per questo chiediamo una maggiore attenzione e un potenziamento del settore sicurezza carceri, oggi l'argomento in questione pare si stia allontanando dalla politica gestionale dei penitenziari.
Ne è testimone la limitazione delle perquisizioni all'interno delle camere detentive, effettuate non più in maniera preventiva, in quanto bisogna premunirsi di innumerevoli permessi prima di esercitare queste delicate operazioni di servizio, che il più delle volte vanificano l'effetto sorpresa.
L'enorme sforzo dei Poliziotti Penitenziari della Casa Circondariale della Spezia cui va un plauso per quanto rinvenuto, non basta.
E’ indispensabile dotare il Corpo di maggiori strumenti tecnologici e di un organico sufficientemente potenziato per poter implementare i controlli sui familiari dei detenuti che accedono per i colloqui e tutto il perimetro esterno dell’istituto oggetto di lanci di oggetti non consentiti e droga.
Per il sindacato il Ministro della Giustizia e il nuovo Capo Dipartimento devono rivedere l'assetto organizzativo e le competenze del Corpo. l'attività deve essere supportata da nuclei antidroga e anti intrusione in ogni istituto.
La Polizia Penitenziaria deve essere altresì dotata di nuove apparecchiature tecnologiche per poter contrastare le comunicazioni con l'esterno da parte di detenuti che come noto mantengono rapporti con la criminalità e commettono reato secondo quanto stabilito dall’art. 391 ter del codice penale".