Il crollo totale del depuratore sull’argine del fiume Magra che questa mattina ha interessato il comune di Vezzano Ligure ha radunato nel pomeriggio cittadini e amministrazione comunale per un confronto tra istituzione e popolazione. Durante la riunione si sono tirate le somme degli ultimi anni, che tra promesse di messa in sicurezza del territorio e progetti rimandati e mai attuati, destano non poca preoccupazione tra gli abitanti che dal 2011 vivono in una situazione di costante allerta in attesa del prossimo disastro. “Stanotte abbiamo rischiato – afferma Bertoni - abbiamo avuto tre aperture contemporanee delle dighe dalle quali fuoriuscivano 500 mc al secondo di acqua”.
La drammatica situazione climatica che da settimane interessa tutta la provincia spezzina in un costante clima di allerte meteo ed incertezza territoriale, ha portato oggi all’ennesimo evento che ha visto per questa volta il crollo di un impianto il cui rischio era prevedibile già da anni. “Se continuiamo a far deviare il corso del fiume contro questo lato è inevitabile che si verifichi un’altra immissione nel centro abitato –continua - dopo 4 anni che si erode una sponda, che ha prima portato all’annientamento di una strada, poi di parte del campo sportivo, ora del depuratore, il prossimo passaggio è l’arrivo alle case, come è già avvenuto”.
L’amministrazione comunale ha intrapreso già da tempo un percorso di comunicazione con Regione Liguria, che ha affermato di immettere il danno all’interno di un protocollo di insieme nel quale sono elencate tutte le situazioni di necessità inerenti alle problematiche legate alle allerte meteo e le emergenze territoriali e climatiche, ma nel frattempo i cittadini si stanno adoperando affinché la cosa venga presa sul serio, visti i precedenti anni durante i quali hanno dovuto assistere a continui rimandi di attuazioni dei progetti.
La porzione di terreno al centro del fiume Magra denota un corso deviato in maniera preoccupante che nel tempo si è allontanato dalla sponda di Arcola ed ha eroso quella di Vezzano e Santo Stefano.
“Oggi dobbiamo affrontare il tema di quello che è successo e che succederà – continua Bertoni – nel passato si era pensato, tra le altre cose, di prolungare il pennello del Belaso per deviare il corso del fiume verso la zona di Arcola petrolifera ma queste sono questioni del passato, noi abbiamo bisogno di una soluzione immediata”.
Dopo aver informato Acam dell’avvenuto crollo parziale dell’impianto il 3 ottobre, il Sindaco ha ricevuto ieri 4 ottobre una comunicazione formale nella quale veniva attestato il “danneggiamento dell’impianto di trattamento acque reflue e urbane sito in località ‘Corea’ nel Comune di Vezzano Ligure"
Nel documento "si comunica che nella mattinata di oggi si è riscontrato presso l’impianto in oggetto il danneggiamento dello stesso a seguito degli eventi meteo straordinari di questi ultimi giorni. In particolare si è verificato il distacco completo dei manufatti che costituivano le vasche di trattamento dell’impianto che si sono riversate nel letto del fiume Magra in piena. Il comparto fognario della frazione di Corea risulta pertanto al momento senza trattamento. Non appena verranno ripristinante le condizioni minime di sicurezza per accedere al sito verranno valutate sia l’entità dei danni che le eventuali soluzioni”.
La questione sulla sicurezza territoriale è solo una di quelle che andranno affrontate, “in quanto rappresentante della salvaguardia della salute pubblica – conclude il Sindaco – è mio compito preoccuparmi anche dei possibili danni ai quali si potrà andare incontro rispetto alla salute dei cittadini”, problema al quale si aggiungeranno anche le necessarie considerazioni in merito all’impatto ambientale, tema che oggi più che mai si può toccare con mano, vista la gravità della situazione generale climatica e territoriale, che difficilmente può definirsi ancora "straordinaria". L'emergenza climatica è infatti alla base della questione con cui è necessario iniziare a confrontarsi in maniera concreta, in uno sfondo generale in cui non si può più parlare di eventi eccezionali ma di cambiamento climatico.
Intanto, la vicinanza tra amministrazione comunale e cittadinanza porterà nel futuro più prossimo ad una mobilitazione volta al dialogo con gli enti competenti affinché il problema non venga più rimandato.