Cittadinanzattiva e Fiaso hanno redatto insieme ad istituzioni, professionisti, società scientifiche ed associazioni di pazienti, una carta della qualità e della sicurezza delle cure di dieci punti fondamentali, con la richiesta di adesione alle aziende sanitarie; Asl 5, dopo una attenta analisi, ha confermato l’impegno.
“Abbiamo aderito con un approccio critico – spiega il direttore generale di ASL5 Paolo Cavagnaro – la carta è diventata un tracciato del nostro esame di coscienza, ci siamo chiesti, cosa stiamo facendo? In che cosa aderiamo e in cosa invece vogliamo migliorare? Vogliamo fare un cammino insieme. La carta è per noi un punto di partenza e deve essere un punto di arrivo”. ASL5 ha infatti declinato i dieci punti, specificando in quali è già attiva e quelli a cui sta ancora lavorando.
“Ci è sembrato giusto che una volta declinata la nostra carta, la sottoponessimo ad una prima valutazione nell’ambito del comitato consultivo misto convocato a fine agosto – spiega Micaela La Regina, direttrice SC Governo e Rischio Clinico, Programmazione Sanitaria e Controllo di Gestione ASL5 – l’abbiamo esaminata e dopo attente osservazioni è stata presentata ai dipendenti”. Il documento per intero, incluso di osservazioni, è disponibile sul sito, assieme alla carta.
“Questa carta rappresenta uno degli ultimi passaggi di collaborazione tra cittadini e amministratori delle aziende sanitarie – afferma il Vice segretario Regionale Cittadinanzattiva, Rino Tortorelli - con lo scopo non solo di garantire la qualità e la sicurezza delle cure ma anche di riavvicinare i cittadini al servizio sanitario pubblico. Ci poniamo come interlocutori critici, collaborativi e costruttivi”.
La carta proposta nasce dalla preoccupazione per il rischio infettivo in relazione all’assistenza sanitaria e alla diffusione dell’antimicrobico resistenza, due fenomeni che possono avere un grave impatto sulla salute dei cittadini e ha l’obiettivo di realizzare i 10 punti chiave con 47 azioni concrete. Il fine è quello di migliorare la qualità e la sicurezza delle cure in ospedale attraverso impegni che coinvolgono reciprocamente le aziende socio-sanitarie, i cittadini e le istituzioni.
“Il nostro intervento è già stato manifestato all’azienda – continua Tortorelli - chiediamo tra le altre cose, integrazione e maggiore informazione. Richiederemo poi di calendarizzare l’attuazione e i tempi di realizzazione e di individuare le priorità. Altri esempi sono relativi anche alla questione della violenza agli operatori sanitari soprattutto nelle sedi di pronto soccorso - facendo riferimento ai sempre meno sporadici casi di aggressione e violenze nelle sedi - noi non condividiamo il cartello della Regione relativo alla sanzione, che riteniamo intimidatoria, è necessario costruire un percorso di creazione di una cultura della non violenza, che deve coinvolgere gli operatori da un lato, le aziende che devono fornire i mezzi per affrontare le criticità e l’educazione dei cittadini” (in allegato anche il comunicato di Cittadinanzattiva).
Un punto su cui conviene anche Cavagnaro, che afferma “a noi sta molto a cuore il tema della violenza, abbiamo iniziato un percorso di formazione del nostro personale proprio per imparare a gestire la tensione negativa e il rischio di aggressione. Collaboreremo anche con la Polizia di Stato, in particolare per quel che riguarda i reparti di servizio salute mentale e pronto soccorso”.
Nello specifico i dieci punti previsti dalla carta sono: maggiore trasparenza, umanizzazione ed informazione; responsabilità chiare; risorse; sorveglianza e controllo delle infezioni e dell’antimicrobico resistenza; procedure di igiene, sterilizzazione e sanificazione; motivazione, consapevolezza, comportamenti responsabili; organizzazione a prova di sicurezza e qualità; partecipazione, informazioni e confronto.
Su impulso di Asl ripartirà anche il ciclo di incontri aperto alla cittadinanza “Costruiamo insieme la nostra salute” dove si terranno interventi da parte di professionisti su temi specifici, primo tra tutti la lotta all’infezione ospedaliera.