Era la mattina del 14 agosto 2018, una giornata tutt'altro che estiva: su Genova imperversava il maltempo. Improvvisamente un boato: una parte del viadotto Polcevera, a tutti noto come Ponte Morandi, era crollata.
Le grida delle persone ferite facevano da contraltare al silenzio attonito dei genovesi, che non riuscivano a credere ai loro occhi. I suoni che si sentivano erano quelli delle tantissime sirene dei mezzi di soccorso e di tutte le attrezzature usate per cercare di liberare da quell'inferno di cemento il maggior numero possibile di persone ancora in vita.
Alla fine il bilancio fu drammatico: 43 le vittime, tanti i feriti.
Oggi saranno ricordati con una cerimonia nella Radura della Memoria. Per non dimenticare e per chiedere che sulle cause e le eventuali responsabilità del crollo si faccia chiarezza, visto che dal processo in corso sembra emergere che, forse, quella di Ponte Morandi era una "tragedia annunciata".
LA CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE
"Oggi siamo qui per ricordare le persone che non ci sono più e per chiederci che cosa dobbiamo ancora fare per onorare la memoria di quelle 43 vittime senza colpa. Siamo sopravvissuti senza merito, perché su quel ponte poteva esserci ognuno di noi. Credo siano due le parole da tenere a mente: coraggio, quello dimostrato dai familiari delle vittime, e giustizia, quella che affidiamo alle aule dei tribunali. Insieme alle lacrime, alla polvere e al sudore dei soccorritori, in quella tragica giornata di agosto iniziò il riscatto di un'intera regione, che ha portato alla ricostruzione di un'opera infrastrutturale diventata modello per l'Italia". Queste le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a nome della giunta e di tutta la Liguria, per ricordare le 43 vittime del crollo del ponte Morandi avvenuto alle 11.36 del 14 agosto 2018.
La cerimonia di commemorazione per il quinto anniversario della tragedia si è tenuta nella Radura della Memoria a Genova, sotto il nuovo viadotto San Giorgio. Presenti anche il vice presidente della Regione Alessandro Piana e gli assessori alla Sanità Angelo Gratarola, alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone, all'Urbanistica Marco Scajola, ai Trasporti Augusto Sartori.
"Una cosa è certa - prosegue Toti - coloro che hanno avuto una perdita così profonda devono ricevere giustizia. Ringrazio il vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini, oggi come allora presente in rappresentanza del governo, il viceministro Edoardo Rixi e ringrazio i magistrati della Procura di Genova impegnati in un lavoro complesso e scrupoloso, mosso non da vendetta, ma dal dovere di rendere giustizia a chi non c'è più e a tutti coloro che hanno sofferto per questa immane tragedia. Certi che arriveremo alla verità, il nostro obbligo come rappresentanti pro tempore delle istituzioni è far sì che non ci sia un altro ponte Morandi. Ciò non significa solo controllare che vengano manutenuti strade e viadotti, ma significa guardare oltre, prendersi la responsabilità di fare scelte importanti per il futuro dell'Italia, senza guardare a colori o simboli politici".