Attraccata al Molo Garibaldi la Nave ONG Geo Barents di Medici Senza Frontiere assegnata per la terza volta al porto spezzino con a bordo 13 migranti di cui 3 minori sudanesi tra i 14 e i 17 anni, 1 palestinese e 9 siriani tra cui due donne.
I migranti a bordo, sottoposti come prevede la normativa ai controlli medici, non risultano essere in condizioni critiche sono stati accolti allo sbarco da Caritas, Croce Rossa e forze dell’ordine e verranno immediatamente assegnati alle proprie destinazioni, ancora da stabilire.
“Nel dialogo con la prefettura ci sono state diverse ipotesi, tra le quali anche quelle per cui possano rimanere qui alcune persone, ma molto probabilmente saranno destinate ad altri luoghi della Liguria – ha affermato Don Luca Palei - noi siamo in gioco come sempre per poter dare una riposta pronta all’arrivo di queste persone”.
Uno schema consolidato ormai quello delle procedure di sbarco “rispetto allo sbarco di maggio in cui i migranti erano molti di più, questa volta abbiamo ridotto il nostro intervento e lavorato ancora meglio – ha dichiarato Augusta Castellini, delegata vicario alle attività di emergenza del comitato della Spezia - abbiamo predisposto 4 tende, 2 ambulanze e altri mezzi per il trasferimento dei migranti che saranno destinati ad altri luoghi. Insieme al responsabile della Polizia bisogna ancora definire le destinazioni definitive, dovrebbero partire tutti, forse uno o due resteranno qua non è ancora sicuro” conclude.
L'imbarcazione dei migranti, al largo delle coste maltesi in acque internazionali "era stata avvicinata due volte da navi mercantili della marina maltese, che ha fornito acqua e benzina finalizzate al proseguimento verso l’Italia - ha affermato il capo missione di MSF Juan Gil - ma non si sono adoperati per un soccorso per ordine diretto del centro di coordinamento maltese. I migranti avevano appena assistito alla scomparsa di un ragazzo di 23 anni che viaggiava con loro" che sporgendosi dalla barca per recuperare una tanica di benzina precipitata in mare è stato risucchiato dalla corrente.
Arrivare fino alla Spezia, con solo 13 migranti a bordo è stata una scelta obbligata “ma non giustificabile – continua il capo missione – avendo tanti altri porti più vicini a disposizione, come è stato per la motovedetta della Guardia Costiera sbarcata a Pozzallo”. Il viaggio fino al porto della Spezia è costato solo di benzina circa 60 mila euro e 4 giorni in più di viaggio, ma la nave ONG, che tornerà operativa domani mattina ripartendo immediatamente, tornerà al largo delle coste continuando le operazioni di salvataggio e dovrà ripercorrere per altri 4 giorni di navigazione le coste italiane e impiegare nuovamente sforzi economici enormi.