La Spezia è sempre di più una città a vocazione turistica; lo confermano i dati rilasciati dal comune al termine dello scorso anno; ma la città, intesa come istituzioni, servizi, operatori del settore e imprenditori si sta adeguando per ricevere dei flussi turistici che sono sempre più in aumento?
Alla nostra redazione sono arrivate numerose segnalazioni da parte degli albergatori di inefficienze del servizio di taxi cittadino ma anche di quello extraurbano. Pertanto, abbiamo deciso di incontrare i rappresentanti dei tassisti nella nostra redazione, per avere da loro gli opportuni chiarimenti; alla nostra richiesta hanno risposto i presidenti di categoria: Massimiliano Bianchi (Confartigianato) e Alberto Caruso (CNA)
Vogliamo spiegare ai nostri lettori com'è organizzato il servizio Taxi?
“Esiste un consorzio che è formato da 44 tassisti (44 autorizzazioni ndr) ; poi abbiamo un’auto, adibita a trasporto disabili, denominata 45h e un’altra macchina denominata 45hbis utilizzata in caso di guasto di un’auto dei consorziati.
Il consorzio ha due dipendenti; le autorizzazioni 45/46 sono intestate al Presidente pro tempore del consorzio.”
“Radio taxi nasce negli anni 80 per un’esigenza lavorativa ed una richiesta della popolazione; col passare degli anni, il consorzio si è perfezionato ed evoluto per far fronte alle esigenze del mercato, offrendo un ottimo servizio. Questo fino all’arrivo delle navi da crociera, avvenuto nel 2013, che ha portato lavoro all’intera città ed un incremento lavorativo per i tassisti. Le chiamate vengono gestite da una centralina ubicata in viale Italia, operativa 24 ore al giorno. Nel 2018 è stato effettuato un investimento tecnologico: è stata acquistata una centralina telefonica dal nome Teseo, poliglotta, mette in contatto il richiedente direttamente con il tassista; l'investimento è stato di 250.000 €.”
“Il regolamento del consorzio prevede un turno diurno dalle 5.30 del mattino fino alle 20.00 ed un turno notturno dalle 20.00 alle 5.30 del mattino; dopo un turno notturno è prevista una giornata di riposo. In base ad una recente ordinanza comunale, dal 1° maggio fino al 31 ottobre i tassisti possessori di doppie guide possono uscire h24 in occasioni particolari.”
“I possessori di autorizzazione incassano direttamente dal cliente e pagano al consorzio una rata fissa mensile per supportare i costi dello stesso.”
Negli ultimi dieci anni il turismo è diventato sempre più presente nella nostra provincia. I tassisti della Spezia, hanno fatto investimenti per rispondere ad un aumento della domanda dovuto ad una sempre maggiore presenza di turisti nel nostro territorio?
“Un importante investimento è stato fatto a livello di infrastrutture: nel 2018 è stato acquistato il sistema RadioMicrotek, utilizzato in tutta Europa e nelle principali città italiane come Roma, Milano, Firenze; è un sistema all’avanguardia, che permette di mettere in contatto il cliente col tassista in maniera diretta.
Dal punto di vista delle risorse umane, l’investimento che è stato fatto è quello di incrementare le doppie guide, cercando di incentivare i tassisti ad inserire collaboratori familiari sulle proprie auto in modo da aumentare il numero di ore di servizio dei taxi.
Altri investimenti dal punto di vista strutturale non se ne possono fare. Passaggio ulteriore potrebbe essere una concertazione a livello di applicazione, che però dovrebbe riguardare non solo i taxi ma tutti i trasporti cittadini.”
E’ possibile incrementare il numero delle autorizzazioni?
“Il numero delle autorizzazioni è deciso dal Comune in base a numeri forniti a livello nazionale, proporzionati al numero di abitanti. Alla Spezia siamo più del numero previsto. Possiamo essere pochi nel periodo estivo, e siamo veramente troppi nel periodo invernale. Ci sono pomeriggi invernali in cui rimaniamo in attesa di chiamate nelle nostre postazioni e a fine serata registriamo zero corse. Purtroppo, il lavoro del taxi in generale, non solo alla Spezia, registra momenti in cui il cliente è costretto ad aspettare più del dovuto, come momenti in cui il tassista sta in macchina al freddo ad aspettare la chiamata che non arriva. “
“Un mio amico che ha un ristorante una volta mi ha detto ‘Possibile che quando mi serve un taxi non lo trovo mai in questo periodo?’; gli ho risposto che, per ogni volta in cui lui ha fatto questo pensiero, ci sono mille volte in cui io ero in stazione di notte al freddo a pensare ‘come mai non chiama nessuno?’. “
Purtroppo, è un lavoro che è impossibile rendere perfetto. Se il numero di licenze si incrementasse per rendere possibile rispondere subito a tutte le chiamate nei momenti di picco, significherebbe che il lavoro non è più remunerativo, perché significherebbe essere talmente in tanti che d’inverno non si riuscirebbe più nemmeno a coprire le spese.
“Le doppie guide, che stiamo cercando di incentivare come sta succedendo anche in altre città italiane come Milano, vanno proprio in questa direzione: far sì che il lavoro consenta una retribuzione almeno dignitosa e nello stesso tempo far lavorare di più le auto già attive, senza dover aggiungerne di nuove. Significa che la stessa auto non lavora più 10 ore ma ne lavora 20 oppure non lavora più 8 ore ma lavora 24 ore, grazie all’inserimento di collaboratori familiari del tassista. Questa è la soluzione al problema dei picchi estivi; la soluzione delle licenze è più difficile. Esperienze di altre città ci insegnano che, quando c’è un incremento delle licenze, c’è sempre un ricorso dei tassisti.”
“Mi collego al discorso delle doppie guide, per le quali c’è da valutare un aspetto importante. Al momento le doppie guide sono al massimo 5-6 in città e costituiscono un importante rinforzo al turno attivo. Però, se dovessero diventare un numero elevato, allora si avrebbe un effetto di esubero e si dovrebbe ricorrere alla ‘turnazione della turnazione’. L’utilizzo delle doppie guide a quel punto dovrebbe essere contingentato.”
“I tassisti delle due categorie, nella commissione taxi in Comune, hanno chiesto già 2-3 anni fa di avere un rinforzo nel periodo estivo con licenze stagionali, come prevede la legge. Il Comune ha iniziato l’iter procedurale per poi eventualmente procedere al bando, ed ha dovuto chiedere un parere all’ART (Autorità di Regolamentazione dei Trasporti).
Questo ente, che è un’Autorità dello Stato, oltre ad affermare che su Spezia eravamo già troppi, ha detto che, prima di pensare a nuove licenze, bisogna avviare una fase che preveda in via prioritaria l’utilizzo delle altre possibilità previste dalla legge, compresa la legge Bersani.
In pratica, bisogna prima valutare il ricorso alle doppie guide, al turno libero e ad altre modalità; se poi tutte le misure previste non dovessero risultare sufficienti, allora deve essere fatto uno studio, possibilmente biennale, sui dati turistici, per valutare come il turismo incide sul servizio taxi. Tale studio deve essere fornito alla Regione e all’Autorità garante, la quale, a fronte dell’esito di tali studi, potrebbe consentire la possibilità di effettuare il bando per nuove licenze.
Insomma, la normativa è complessa e non ci aiuta, anche gli stessi Uffici Comunali non sono stati di certo facilitati nel tentativo di risolvere il problema mediante il ricorso a licenze stagionali.
Alcune strutture turistiche si sono lamentate del livello di servizio dei tassisti. Vogliamo rispondere a queste strutture ?
Noi cerchiamo sempre di fare il massimo delle nostre possibilità con tutte le strutture del nostro comune. Purtroppo, ci sono alcune problematiche di non facile risoluzione. Una è il servizio notturno, nel quale noi non rispondiamo solo a chiamate provenienti dal nostro comune, ma spesso rispondiamo a chiamate provenienti da comuni limitrofi che non hanno il servizio notturno.
Un altro problema riguarda il noleggio con conducente, nel senso che la maggior parte di questi alberghi che ci accusa ha stipulato degli accordi con noleggiatori, i quali, nei giorni di arrivo delle navi, come noi, vanno a lavorare al molo, togliendo le auto nella disponibilità degli alberghi, che a loro volta in caso di bisogno chiamano i taxi, in giorni in cui anche noi siamo particolarmente impegnati. I noleggiatori hanno più possibilità di noi di variare il prezzo perché la tariffa massima e minima chilometrica alla Spezia ancora non sono definite, non c’è ancora la forbice di prezzo che dovrebbe avere il servizio con conducente; quindi, possono concordare prezzi personalizzati, cosa non possibile per noi perché abbiamo il tassametro con tariffe comunali.
Forse gli hotel, prima di puntare il dito contro di noi, dovrebbero chiarire bene gli accordi con i noleggiatori presso cui si servono abitualmente. Noi comunque cerchiamo sempre di servire tutti gli hotel e tutte le strutture in modo puntuale, difficilmente ci sono disservizi con le sole chiamate negli hotel; può accadere in occasioni in cui il disservizio è esteso in città, momenti in cui c’è un po' di coda in stazione, ma purtroppo è una condizione fisiologica, fa parte di questo lavoro.
“Si tratta in alcuni casi di aspettare 10 minuti, nei casi più gravi di richiamare 5-6 volte e aspettare mezz’ora. Io ho avuto l’esperienza personale di un’attesa di 20 ore in pronto soccorso, non mi sembra così grave se un turista attende mezz’ora. Il nostro intento è comunque quello di migliorarci, aumentando le auto nel periodo estivo e nelle ore notturne.”
“E poi non ci sono solo gli alberghi, che comunque in città non sono molti. Si è sviluppata molto la presenza di bed and breakfast, che non sono solo in città ma anche in zone più lontane della provincia. Spesso ci capita ad esempio, di caricare turisti in stazione da portare in un bed and breakfast a Polverara, Valdipino o altre zone simili. In queste situazioni il turista è scontento perché spende più di taxi che di bed and breakfast, e una nostra macchina non può servire la città per quasi un’ora, impedendo magari di soddisfare la chiamata di un hotel cittadino. “
“Vista la vocazione turistica della città, sarebbe utile, nella stagione estiva, istituire delle corse di bus navetta diurni e soprattutto notturni, sia in città sia diretti nelle zone collinari, che potrebbero meglio rispondere alle esigenze dei turisti, consentendo un servizio di trasporto ad un costo molto ridotto rispetto a quello del taxi, che in Italia è caro. “
“Ad oggi, in stazione non ci sono autobus nelle ore serali e notturne. Inoltre, in città dalle 22:00 è possibile parcheggiare nelle corsie riservate agli autobus e ai taxi. E’ giusto aiutare gli esercenti e titolari di bar e attività commerciali del centro garantendo dei parcheggi in più, però al tempo stesso, nel momento in cui il taxi diventa l’obbligatorietà per colui che non vuole andare a piedi, partire dalla stazione per andare a caricare ad esempio in via Chiodo senza le corsie riservate, con le auto parcheggiate in tutta via Gramsci e il traffico cittadino del venerdì sera o del sabato sera, significa dilatare i tempi e di conseguenza i costi delle corse per i nostri clienti. “
“Tutto ciò ci mette in cattiva luce, ma noi siamo i primi a subire queste decisioni. Dilatare i tempi delle corse significa per noi aumentare i rischi che si formino code di attesa nelle nostre chiamate e quindi creare disservizi. “
“Il problema non riguarda solo La Spezia. Ad esempio, una situazione simile alla nostra si è creata a Como, città che, come noi, ha vocazione turistica, ha le nostre dimensioni in termini di numero di licenze e di dimensioni cittadine. Anche lì gli alberghi cittadini non sono molti e si sono create nel tempo molte strutture di B&B in zone sempre più disparate; in queste condizioni, il servizio cittadino di trasporto va in tilt. Come si può vedere anche da articoli di giornali locali, a Como è accaduto che i bed and breakfast, esasperati dal fatto che non trovavano i taxi, si sono organizzati tra loro con servizi privati di trasporto alla clientela. “
“Per noi sarebbe bellissimo se ci fossero strutture alberghiere cittadine di grandi dimensioni, con stalli dedicati per le operazioni di carico e scarico, il nostro lavoro sarebbe certamente più semplice. Invece, noi ci troviamo costretti a raggiungere posti lontani; ci sono capitati casi estremi in cui abbiamo accompagnato clienti in località lontane ma pubblicizzate come vicine al centro o al mare, per cui, arrivati a destinazione, si sono dichiarati insoddisfatti e ci hanno richiesto di riportarli indietro. È chiaro che, in queste situazioni, una corsa supera di gran lunga la durata prevista e magari nel frattempo si crea un disservizio ad altre chiamate che restano in attesa. “
“Noi cerchiamo comunque sempre di fare del nostro meglio per accontentare la clientela e non creare disservizi;crediamo comunque che i momenti di sovraccarico di lavoro con tempi di attesa più lunghi del normale siano in linea con quanto fisiologicamente accade in molte città italiane, soprattutto a vocazione turistica, e speriamo che non vengano strumentalizzati per crearci una cattiva immagine, che non meritiamo.”