Che la richiesta di personale nel settore della ristorazione sia in crescita è un tema ormai noto da mesi a questa parte, e che l’inizio della stagione estiva ormai inoltrata non abbia ancora determinato la soddisfazione di questa richiesta è un fatto di rilievo. Il tema è sempre il solito, il lavoro c’è ma nessuno lo vuole fare, o forse, nessuno vuole sottostare a ritmi lavorativi stressanti ed una piena di lavoro da gestire nella stagione estiva.
Ad ogni modo, per far combaciare l’esigenza di ricerca di personale ed abbracciare la tematica di integrazione ed inclusione nel territorio dei richiedenti asilo presenti nelle strutture di accoglienza della Caritas Diocesana della Spezia, nasce un progetto formativo proprio dalle menti dei proprietari dell’Osteria della Corte rivolto ad una decina di ragazzi, svolto secondo le norme legislative vigenti in Italia e veicolato da mediatori linguistici, al fine di provvedere all’assunzione diretta dei ragazzi nell’abito della ristorazione.
A partecipare al progetto sono la Prefettura in collaborazione con CNA e Confcommercio che si sono occupati di erogare il corso sulla sicurezza, Confartigianato e Confesercenti per quanti riguarda l’HACCP. In tutto 16 ore di corsi, 8 ore dedicate alla prevenzione sicurezza ed infortuni ed 8 per l’HACCP affiancate a 20 ore di pratica.
“La società del domani la costruiamo tutti insieme” ha dichiarato la Prefetta Maria Luisa Inversini questa mattina in conferenza stampa assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria, Laura De Santis e Don Luca Palei di Caritas, che ha consegnato ai 10 ragazzi provenienti da Egitto, Bangladesh, Somalia e Tunisia, l’attestato di partecipazione, augurandogli il benvenuto in Italia e la buona fortuna per l’inizio del lavoro.
Ad aver assunto alcuni dei ragazzi, in stage e con contratto regolare sono il Ristorante la Perla del Fortino e Palati Fini, conosciute realtà spezzine.
Anche Don Luca Palei, figura cardine nella realizzazione del progetto e da sempre attivo nel territorio spezzino nell’ambito del sociale, si dice grato dell’iniziativa appena realizzata e afferma che “la vera integrazione è nella vera libertà e la vera libertà è nelle regole e non nell’assenza di queste”, come a simboleggiare il contrasto ad una narrazione stereotipata che associa l’illegalità all’irregolarità dei richiedenti asilo, veicolando un messaggio di sicurezza ed empatia, ma soprattutto, di uguaglianza.