Un’indagine lampo della Polizia Locale della Spezia ha fatto scoprire una casa di appuntamenti a luci rosse nel quartiere di Mazzetta, riuscendo altresì smascherare la gestrice dell’attività.
Tutto è partito da una segnalazione dell’amministratrice di un condominio che aveva rappresentato alla Polizia Locale la presenza di un via vai sospetto in un appartamento dello stabile, esposto giunto al Comando di Viale Amendola dopo un’accesa riunione condominiale sul tema della sicurezza all’interno del palazzo.
Ricevuta la segnalazione, gli operatori della Sezione di Polizia Giudiziaria e Sicurezza Urbana si sono messi al lavoro scandagliando il web su siti specializzati in materia di incontri a luci rosse: le ulteriori indagini scaturite hanno portato a dimostrare l’esistenza di un’attività di prostituzione all’interno del condominio, ubicato nel quartiere di Mazzetta ed incastonato tra scuole ed attività commerciali.
Gli agenti della Locale, predisposti tutti gli accorgimenti necessari, con un escamotage sono riusciti ad introdursi nell’appartamento ove era evidente un’attività di prostituzione per la composizione degli arredi e dei vari accessori erotici in bella mostra. Nello svolgimento di ulteriore attività investigativa gli agenti del Comandante Bertoneri, ascoltando la prostituta cinese, una cinquantenne residente nel Veneto e regolare sul territorio italiano, emergevano elementi inconfutabili che facevano ritenere avviata in città la sua attività di prostituta.
La donna infatti, giunta alla Spezia pochi giorni prima, aveva ricevuto da una connazionale le chiavi dell’appartamento ed un telefono cellulare per esercitare la “professione”, inoltre quest’ultima le procurava clienti e provvedeva al pagamento dell’affitto dell’appartamento nel quale esercitava. Dalle indagini emergeva come fosse stato studiato un vero e proprio “disciplinare operativo” in caso di overbooking di clienti: vi erano infatti procedure ben definite sul dove ottenere una prestazione sessuale senza troppe inutili e stressanti attese in caso di indisponibilità della prostituta.
Per la “basista” cinese, una quarantasettenne regolare sul territorio italiano, anch’ella prostituta, è scattata la denuncia a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Non sono emersi elementi a carico del proprietario dell’appartamento che risultava affittare regolarmente l’abitazione ad una terza persona, per il quale saranno avviate le procedure civilistiche di sfratto per gravi inadempienze contrattuali.
"L'efficienza investigativa e l'immediata presa in carico delle segnalazioni fatte dai cittadini - dichiara l'Assessore alla Sicurezza Giulio Guerri - sono alla base dell'attività attraverso la quale la nostra Polizia Locale assicura il proprio costante e concreto contributo all'azione di contrasto delle varie forme di illegalità e criminalità, nel quadro generale del lavoro portato avanti dalle forze che costituiscono il dispositivo di sicurezza cittadino. Mi congratulo con il nostro personale per l'operazione condotta in porto con successo"