L’ultimo episodio è di ieri pomeriggio: il malcapitato proprietario di un’auto in sosta nel quartiere di Fossitermi, sceso a riprendere il proprio mezzo e scoperto il danno, ha dovuto recarsi in caserma dalla Polizia Locale per denunciare l’accaduto nella speranza che gli Agenti identificassero l’autore del fatto allontanatosi senza lasciare alcun dato ai fini risarcitori. Fortunatamente per il cittadino, già dopo un paio d’ore, gli uomini della Sez. Infortunistica, rintracciato il veicolo e identificato il conducente responsabile della retromarcia irregolare con conseguente collisione, gli fornivano tutti i dati utili per poter esercitare il suo diritto ad essere risarcito.
Timore di perdere i punti della patente o, addirittura, incorrere nella sospensione, alcool durante la guida nonché evitare aumenti dei premi assicurativi, sono la molla principale che fa scattare l’impulso a darsela a gambe nel tentativo di rendersi irreperibili. Sono numeri importanti quelli registrati dalla Polizia Locale: da inizio anno sono 76 le richieste d’intervento per incidenti “con fuga”, a dimostrazione che tale “poco civico” comportamento, purtroppo, è ancora diffuso. Grazie al supporto fornito dal sistema di videosorveglianza cittadino ma anche ai tradizionali sistemi di indagini, spesso lunghe e fatte da incroci di dati ed indizi posseduti, la Locale, è risalita ai responsabili in oltre il 70% dei casi; di questi sono 20 gli incidenti cui conseguivano danni a veicoli ed arredi urbani o segnaletica, ed in un caso, addirittura, i danni cagionati dall’ignoto conducente erano talmente gravi da aver compromesso le funzioni base di sicurezza del veicolo colpito con conseguente adozione di provvedimento di revisione singola.
Comunque emendabile, il comportamento tenuto in 26 casi da automobilisti che, nell’errato convincimento di poter decidere in prima persona a chi dovessero essere attribuite le responsabilità del sinistro, dopo sterili discussioni, si allontanavano rifiutandosi di fornire i propri documenti e quelli del veicolo condotto.
Purtroppo si sono verificati anche cinque sinistri nei quali oltre a darsi alla fuga, è stato omesso di prestare soccorso a fronte delle lesioni cagionate, comportamenti penalmente rilevanti per i quali i responsabili, una volta identificati, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria andando incontro, in caso di condanna, fino a sei anni di reclusione nel massimo e fino a 8 anni di sospensione della patente di guida. Le severe sanzioni, sia amministrative che penali, delle quali si deve rispondere una volta identificati, ovviamente, non sostituiscono ma si sommano alle sanzioni amministrative pecuniarie ed accessorie per le norme di comportamento del Codice della Strada violate nell’aver provocato l’incidente stradale, con il paradosso che nel tentativo non riuscito di farla franca, molto spesso i responsabili vanno incontro a periodi di interdizione alla guida raddoppiati.