Lunedì 22 maggio si terrà alla Spezia, alle ore 17.30 in piazza Mentana, il presidio del Comitato “Riconvertiamo Sea Future ” per informare sulla vera natura di questa mostra militare-navale.
La guerra da oltre un anno imperversa in Europa, alimentata anche dall’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia e di altri Paesi NATO e in assenza di una seria azione diplomatica a favore del cessate il fuoco e della pace, in uno scenario internazionale di conflitti diffusi e di tensioni crescenti in cui viene scelleratamente evocato l’utilizzo delle armi nucleari.
L’Italia non si fa promotrice di una conferenza internazionale di pace, come prevede la Costituzione. Organizzainvece alla Spezia, dal 5all’8 giugno all’Arsenale Militare,l’ottava edizione di SeaFuture 2023, una mostra militare-navale promossa dal comparto industriale-militare come piattaforma di affari per le aziende del settore. Viene confermato il radicale mutamento della manifestazione avvenuto in questi anni: da evento ideato nel 2009 come “la prima fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo e tecnologie inerenti al mare”, nel corso degli anni Seafuture è stata trasformata in una mostra militare-navale, unica in Italia.
Riteniamo del tutto sbagliata la commistione militare – civile e chiediamo cheSeaFuturesia riconvertito alla sua mission originaria: una fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo delle tecnologie civili inerenti al mare, per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale. Consideriamo inaccettabile l’invito a partecipare all’evento rivolto dagli organizzatori ai rappresentanti delle Forze armate di Paesi esteri belligeranti dell’Africa e del Medio Oriente, responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, delle libertà democratiche e del diritto internazionale umanitario.
Se necessario, alle esigenze del comparto militare-industriale sia dedicato uno specifico evento al difuori di Seafuture, evento da riservarsi agli operatori professionali del settore, italiani ed esteri, inrigorosa osservanza delle restrizioni sulle esportazioni di sistemi e tecnologie militari ai sensi dellenormative italiane e internazionali. Nelle nostre coscienze e nella nostra visione, il futuro dell’industria navale e del mare non possono continuare a dipendere dalla produzione e dal commercio di sistemi militari sostenuti sottraendo risorse al settore civile.
Il Mediterraneo deve essere un ponte di incontro tra i popoli e le culture, tra i centri di ricerca e tutte le realtà interessate a promuovere la tutela del mare e dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, il turismo responsabile nel rispetto dei diritti delle persone e dei popoli.
ADESIONI LOCALI ALL’APPELLO “Riconvertiamo Sea Future 2023” ACLI (La Spezia), ARCI (La Spezia), Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Associazione Culturale Mediterraneo (La Spezia), Associazione Amici di Padre Damarco (Sarzana), Associazione di solidarietà al popolo Saharawi (La Spezia), Associazione Murati Vivi (Marola), Associazione Mondo Nuovo Caritas (La Spezia), Chiesa Battista (La Spezia), Chiesa Metodista (La Spezia), Circolo Pertini (La Spezia), Cittadinanzattiva (La Spezia), COBAS scuola SP-MS, Comitato Acquabenecomune (La Spezia), Emergency (La Spezia), GIT Genova-La Spezia di Banca Etica, Gruppo di Azione Nonviolenta (La Spezia), Informazione Sostenibile, Legambiente (La Spezia), Libera (La Spezia), Non Una di Meno (La Spezia), Rifondazione Comunista (La Spezia),
ADESIONI NAZIONALI ALL’APPELLO “Riconvertiamo Sea Future 2023” Collettivo Dada Boom (Lucca), Collettivo SuperAzione (Lucca), Cantiere Sociale Versiliese, Osservatorio nazionale Contro la Militarizzazione delle Scuole, Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia
ADESIONI INDIVIDUALI ALL’APPELLO “Riconvertiamo Sea Future 2023” Diego Gasparro (La Spezia), Giuliano Olivieri (La Spezia), Katia Cabigliera (La Spezia)